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Giallo Partenopeo
Filadelpia 1841, Edgar Allan Poe scrive The Murders in The Rue Morge, Londra 1868 Wilkie Collins scrive The Moonstone,1887 ancora Londra Sir Arthur Conan Doyle scrive A Study in Scarlet. In Italia invece il primo anticipo di letteratura gialla si può ricondurre a Napoli, 1853, quando Franceso Mastriani, nato nel 1819, scriveva il primo romanzo che preannunciava la struttura classica del giallo, Il Mio Cadavere
LeggiIl Mistero del Cadavere Bruciato
... Si tratta di un altro must dei romanzi gialli, subito dopo il Mistero della Camera Chiusa abbiamo il Mistero del Cadavere Bruciato, non c’è autore praticamente dell’epoca d’oro del Mistery che in un modo o nell’altro non vi abbia fatto ricorso...
LeggiIl Detection Club: i custodi del Classico
Una menzione speciale tra le Istituzioni britanniche va senz’altro indirizzata al Detection Club, organismo devoluto al mantenimento di un marchio di controllo sulla qualità del classico Mistery inglese
LeggiGiallo Partenopeo
Filadelpia 1841, Edgar Allan Poe scrive The Murders in The Rue Morge; Londra 1868, Wilkie Collins scrive The Moonstone; 1887 - ancora Londra - Sir Arthur Conan Doyle scrive A Study in Scarlet... E in Italia, invece?
LeggiC’era una volta La Camera Chiusa
C’era un periodo in cui il giallo era sentito anche e soprattutto come una vera e propria sfida intellettuale, dove l’enigma era come un puzzle che andava ricomposto...
LeggiUna scuola napoletana del Giallo? E perché no?! Il panorama nazionale ha già visto la nascita di altri gruppi di giallisti ed autori di thriller/mistery/pulp tra Roma, Milano e Bologna. Mancava all’appello proprio Napoli, città che per delitti, segreti, atmosfere gotiche e misteriosofiche non è da meno di tutte le altre metropoli del Belpaese. NapoliNoir è il primo sito dedicato al Giallo, al Thriller, al Mistery, al Gotico fondato da un gruppo di autori napoletani (Luciana Scepi, Diana Lama, Giuseppe Cozzolino & Enzo Sarno) rivolto alla valorizzazione di storie, atmosfere e personaggi di una Campania - ma non solo - non imbevuta dei soliti stereotipi/luoghi comuni, ma intrisa piuttosto di indescrivibili “zone d’ombra”.