Charlie Chan e il cammello nero di Earl Derr Biggers, Polillo 2024.
Dopo avere letto con soddisfazione Charlie Chan e il canto del cigno, Charlie Chan e il pappagallo cinese e Charlie Chan e la donna inesistente mi butto a capofitto anche su questo.
Shelah Fane, bella stella del cinema hollywoodiano in fase calante, è sbarcata durante una calda mattinata di luglio alle Hawaii con una troupe cinematografica per le ultime riprese di un nuovo film che dovrebbe riportarla alla ribalta. In compagnia dell’indovino Tarneverro il Grande con il quale si sente più sicura. La sera stessa organizza un ricevimento nella sua villa sulla spiaggia ma verrà trovata uccisa con una pugnalata al cuore prima dell’inizio della festa. Ad indagare il noto ispettore Charlie Chan di Honululu, un cinese grassoccio di mezza età tutto proverbi e aforismi vari tra cui quello che dà il titolo al libro “La morte è un cammello nero che s’inginocchia, non invitato, davanti ad ogni porta.” In questo caso la porta di Shelah Fane.
L’indagine si presenta subito difficile ma un aiuto arriva proprio dall’indovino al quale Shelah aveva detto di avere assistito in passato all’omicidio di Denny Mayo, un attore ucciso a Hollywood tre anni prima senza che il caso sia stato risolto. Tarneverro non conosce il nome dell’assassino ma sa, ha saputo dall’attrice, che questi si trova proprio a Honolulu!…
Un inizio davvero interessante che si fa ancora più complesso quando il maggiordomo Jessop porta una busta con lettera dell’uccisa per l’indovino. Charlie gliela prende per conoscerne il contenuto ma subito la luce si spenge, viene colpito, cade a terra e la busta sparisce. Chi è stato fra i personaggi presenti? Perché? Cosa c’era di così importante nella lettera?…
Ma non è finita qui. Ecco ancora qualche spunto per far capire la complessità della trama: una fotografia che teneva Shelah e sulla quale piangeva trovata ridotta a pezzettini; la scomparsa di un anello di smeraldo di grande valore; l’entrata in gioco di un vagabondo; un particolare mozzicone di sigaro e c’è chi si proclamerà addirittura di essere lui l’assassino!. E poi incomincia a nascere il dubbio che anche lo stesso Tarneverro…
Insomma la situazione si fa sempre più complicata e difficile tanto che ad un certo punto sentiremo lo stesso Charlie esclamare “Quanti problemi!”. Anche perché vive in una casa tutt’altro che tranquilla con undici bambini che ogni mattina la trasformano “in una sorta di pandemonio”.
Comunque tra battute e aforismi vari il nostro particolarissimo ispettore di Honolulu riuscirà a risolvere il problema. Basta un “piccolo esperimento”, ovvero far sedere tutti i personaggi implicati al medesimo posto della sera precedente. E il gioco è fatto.
Dal romanzo, pubblicato originariamente nel 1929, fu tratto nel 1931 un celebre film con Warner Oland nei panni di Charlie Chan e Bela Lugosi in quelli di Tarneverro.
Buona lettura.
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