La zampa del gatto di Roger Scarlett, Mondadori 2025.
L’avvocato Underwood ha preparato tutto il racconto sul “crimine strano e mostruoso” del vecchio Martin Greenough per l’ispettore di polizia di Boston Norton Kane. Che lo ascolta fumando la pipa…
Vediamo un po’ a grandi linee cosa è successo. Martin Greenogh, un uomo basso di statura, volto aquilino con luminosi occhi verdi, è un eccentrico magnate di Boston ora “freddo, urbano, sardonico e controllato” dotato di un fine umorismo, ora invece “irascibile, brusco, sgarbato e soggetto ad attacchi di collera” che vive in una grande villa in stile gotico affezionato al suo gatto maschio Lucy con un orecchio in meno (ne risentiremo parlare). Per il settantacinquesimo compleanno, il cugino Mart come lo chiamano i nipoti, ha invitato tutti i suoi familiari, amici e conoscenti per una bella festa. Un gruppo di personaggi davvero diversi, ognuno con una sua particolare caratteristica (c’è anche chi è affetto da cleptomania) tra rivalità, freddo calcolo, gelosie varie e tradimenti. Tutti i nipoti sono legati allo zio che se li tiene ben stretti e li sottomette con un’arma micidiale: il denaro. Anche se c’è qualcuno che cerca di ribellarsi. La citata bella festa di compleanno culmina con un finale inaspettato, ovvero la sua dichiarazione di matrimonio all’amante Edith Warden. Allora tra i nipoti aleggia la paura che voglia cambiare il testamento…
Fatto sta che Martin Greenough viene ritrovato morto nella sua stanza seduto sulla poltrona ucciso con un colpo di pistola alla tempia sinistra (sarà rinvenuta nel prato) e la finestra aperta. Ed ecco l’arrivo della polizia nella persona del sergente Moran, volto rotondo e rossiccio da irlandese, che ce la mette tutta per dimostrare all’ispettore Kane quanto vale. La domanda principale che ricorre più volte è “Chi sarebbe stato tagliato fuori dal nuovo testamento?”. Perché questa potrebbe essere una valida ragione per togliere di mezzo il cugino Mart.
Giungiamo alla parte finale proprio con il sopracitato Kane che, ascoltato il resoconto, inizia la sua indagine seguendo soprattutto tre piste importanti: un biglietto particolare, una collana rubata e certe carte da gioco segnate. Ma c’è anche di mezzo la zampa del gatto. Eh sì, proprio la zampa di Lucy…
Siamo di fronte ad un intricato groviglio di situazioni e colpi di scena che terranno impegnata l’attenzione del lettore fino all’ultima pagina. Anzi, fino all’ultima parola.
Per I racconti del giallo abbiamo Metro Linea B di Stefania Maggiulli Alfieri vincitrice de premio Nebbia Gialla 3034.
Alla stazione della metro sul binario della Linea B è morto Gino, così lo conoscono i suoi amici senzatetto, con un buco nel cranio. In effetti trattasi del professore Luigi Capano ridotto ad una vita di stenti. Non la faccio lunga. Un racconto forte e commovente sui cosiddetti “invisibili” che vivono penosamente ai margini della società. Come “vuoti a perdere”.
Buona lettura.
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