Gelo di Roberto Mistretta, Mondadori 2024.

Avendo già letto dell’autore con soddisfazione Il canto dell’upupa e La profezia degli incappucciati non ho avuto remore a beccarmi anche questo. Praticamente due storie collegate fra loro Io sono Gelo e Rivoli di sangue tra le dita.

Partiamo dalla prima cercando di sintetizzare al massimo per non scoprire troppo le carte. Siamo a Manfreda, cittadina dell’entroterra siciliano, con Angelo Duncan, padre americano e madre siciliana, commissario di polizia soprannominato “Mastino” per la sua infaticabile caccia ai criminali. Liquirizia sempre in bocca e colpi di boxe con un sacco per sfogarsi e tenersi in forma. Sposato con Norache attende un figlio si troverà a fronteggiare insieme agli altri della squadra, vedi l’ispettore capo “Bimbo”, Reflex, Nello, Franco e Thanatos, un terribile assassino che squarcia la gola alle vittime lasciando intorno al collo una minugia, ovvero una corda di budello animale, per finire con una suonata di violino Il trillo del diavolo. Inoltre “Budello insanguinato”, così sarà denominato il criminale, lo sfiderà apertamente con messaggi che possono far capire chi è la prossima vittima. Vita dura per il Nostro teso arisolvere un problema che assilla tutta la popolazione, anche se aiutato da uno psicologo e da una esperta criminologa venuta da Roma. Spesso preso dai ricordi del suo passato e dal lavoro trascurando la vita familiare. Allora momenti di crisi, di rabbia, di abbattimento. E l’assassino sembra avercela proprio con lui!…

Nella seconda parte lo troveremo isolato da tutto e da tutti. Solo con lo strazio, il dolore e il senso di colpa che si porta addosso. Mentre fuori avviene una rapina all’ufficio postale con l’uccisione del direttore. Nell’inseguimento che ne segue sarà ferito l’amico sovrintendente Nello (aveva fatto di tutto per farlo uscire dal suo isolamento) portato all’ospedale. Qui incontrerà la dottoressa Paola con la quale instaurerà un bel rapporto. Di mezzo la Mafia cinese con Chao Li il Ramarro, la Lupa, la Padrona, droga, clandestini, lavoro nero, la tratta delle ragazze. Avverranno altri scontri, altri morti ammazzati e Nello ancora ferito, questa volta più gravemente alla testa. Ecco allora che rientra in gioco Angelo diventato Gelo per venire in soccorso all’amico. Gelo, il Giustiziere. Con il classico colpo di scena finale a sorpresa. 

Siamo di fronte ad un racconto duro, violento, straziante e nello stesso tempo ad un passato tremendo ricco spesso di sofferenze in molti personaggi anche criminali che ritorna alla memoria attraverso penosi ricordi. Quello che siamo è dovuto anche a quello che ci è capitato.

Buona lettura.