Nel cuore del lago di J.J. Connington, Mondadori 2924.
Wendower, giudice di pace scapolo “occhi azzurri e gentili”, baffi grigi e bocca “sempre pronta al sorriso”, ha invitato nella sua piccola proprietà il capo della polizia della contea sir Clinton Driffield che desidera riposarsi e tranquillamente pescare nel lago godendosi la pace della campagna.
Niente da fare perché arriva subito un morto nella persona di Horncastle guardiacaccia dei Kheith-Westerton, trovato a Friar’s Point metà sulla riva e metà sulla ghiaia come se fosse scivolato, il petto sull’erba e le braccia aperte con il fucile nella mano destra puntato verso la terribile ferita sopra l’orecchio, da un certo Robert Cley bracconiere spesso in lite con lui. Sembra un infortunio per caduta con un colpo del fucile sparato accidentalmente ma Clinton, esaminando con attenzione il luogo della disgrazia, soprattutto certe orme, non ne rimane convinto. Anche perché si aggiungono altri strani particolari come la sparizione nella rimessa delle imbarcazioni di un cacciavite, del motorino e della tromba del grammofono, il ritrovamento della borsetta della signora Keith-Westerton su una barca e in giro un bel numero di perle della collana sempre della suddetta signora. Insomma qualcuno ha ucciso il guardiacaccia e la polizia del luogo punta il dito contro il bracconiere. Troppo facile…
Ci vorrà una indagine alla Sherlock citato più volte per sir Clinton Driffield che mette spesso in difficoltà l’amico Wendover talora nei panni del dottor Watson spesso sorpreso da certe sue deduzioni e decisioni (vedi, per esempio, la sua ricostruzione delle caratteristiche dell’assassino) per cercare di risolvere l’intricato problema reso ancora più complesso con la sparizione della già citata signora!…
Ma non è finita qui perché in giro ci sono certi strani personaggi come un austero prete francese e un membro fanatico dell’Armata della Salvezza che potrebbero essere invischiati nella storia. Lo stesso Colin Keith-Westerton, proprietario di Silver Grove, con un passato di vita dissoluta ad un certo punto si è fatto crescere i baffi cambiando non poco l’aspetto. Chissà per quale motivo… E, tanto, per complicare ancor più le cose, ecco ripescato nel lago il cadavere di Jean “la seconda donna più pericolosa d’Inghilterra” per i suoi adescamenti e ricatti! Chi l’ha uccisa? Che cosa c’entra nella storia?…
Una bella gatta da pelare per il nostro novello Sherlock che deve mettere sempre più in moto le famose cellule grigie. Ma lui è abituato a questi esercizi e, ne siamo certi, riuscirà a sistemare tutti i pezzi dell’incredibile puzzle.
Buona lettura.
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