Tombe senza nome di Maureen Jennings, Mondadori 2024.
Inghilterra 1942. Al St. Anne di Ludlow, ricovero per traumatizzati dalla guerra, in un cottage “appollaiato su un dolce pendio” vengono trovati uccisi con la testa trapassata da proiettili sia il sergente McHattie che il figlio maggiore Ben mentre si è salvato Charlie il minore. Fortunatamente mancavano sia la moglie che la figlia in visita da certi parenti.
Il caso è affidato all’ispettore investigativo Tom Tyler che, proprio con il trasferimento a Ludlow, sperava in un nuovo inizio di vita tranquillo dopo la separazione dalla moglie e un tragico lutto. Niente da fare. Il nostro personaggio piuttosto alto e robusto, dai capelli rossi e gli occhi azzurri dovrà davvero mettercela tutta per risolvere il caso in una situazione spaventosa di fronte a persone accecate, ferite, ustionate, isteriche, impossibilitate a camminare. Insomma al cospetto di angosciose deturpazioni possibili sull’uomo che ci riportano agli sgomenti delle guerre attuali.
Farà tutte le indagini possibili, insieme alla sua nuova squadra, svolte con metodo e pazienza senza tralasciare nulla, prendendo appunti, parlando con sorella Rebecca Meade assistente sanitaria, i degenti, il personale, le suore, la moglie e la figlia in stato interessante dell’ucciso che sono ritornate e avranno la loro parte nella storia. Poi la visita e l’esplorazione sia del luogo del delitto e di tutto il complesso con le domande che fioccano spontanee: chi ce la poteva avere con il sergente McHattie e suo figlio maggiore?, qualcuno di fuori o qualcuno all’interno dello stesso ricovero?, quale il motivo? e perché il figlio minore è stato salvato?… A complicare ancor più la situazione l’arrivo di certe lettere per Tyler che ricordano un passato di crimini e di vittime inermi, a cui si aggiunge l’omicidio all’interno della sorella Ivy…
Una ricerca, dunque, dentro l’orrore della ferocia umana dove emergono l’odio e la vendetta. Ma l’amore, ci può essere una piccola luce di affetto in questo mondo di brutalità e sofferenza? Fortunatamente ci può essere, ci può essere…
Buona lettura.
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