La notte del fuoco di Paolo Bernetti, Mondadori 2024.

Valencia 15 marzo 2010, quattro giorni alla notte del fuoco, una giornata di festa indimenticabile tra un tripudio di musica e fiamme. Qualcuno infila un sacco pesante in una statua della Falla, una delle tante statue colorate che si contenderanno il premio e verranno bruciate. Il 19 marzo ecco, però, una inaspettata sorpresa, ovvero un cadavere uscire da una di loro. Quello di Angel Fabrat, come racconta otto anni dopo lo scorbutico nonno Don Carlos Gonzalez Dornant su una seria a rotelle (figura indimenticabile) al nipote Fabio, studente di giornalismo, chiamato per scoprire la verità. Dell’omicidio fu accusato Paco Ferrer ma per Don Carlos non è lui l’assassino e con l’aiuto del nipote, padre italiano e madre valenziana, vuole beccare il vero colpevole. Anche perché ha ricevuto un minaccioso avvertimento “Vecchio, smettila di ficcare il naso o morirai impiccato.” Qualcuno ha paura di venire scoperto…

E allora Fabio, indossati i panni del preferito Hercule Poirot, si dedica a soddisfare il desiderio del nonno ascoltando il suo lungo racconto fino a quando non viene colpito da un ictus e portato in ospedale. La faccenda è maledettamente ingarbugliata. Paco Ferrer aveva minacciato il morto perché il figlio Esteban molestava la sua figliastra Sara, ma ci sono altri personaggi con moventi diversi per essere considerati gli eventuali, veri assassini. Angel Fabrat era stato un impenitente donnaiolo e aveva messo le mani su qualche signora già sposata. Dunque mariti incazzati, amore, tradimenti, violenza, voglia di riconquista, ricatto. E, tra l’altro, qualcuno che improvvisamente scompare…

Fabio ce la mette tutta aiutato dall’amico Manuel e dalla bella studentessa Morgana. Avrà un colloquio con i possibili indiziati attraverso momenti di eccitazione alternati a dubbi, perplessità e lampi improvvisi. E se a preparare l’orribile spettacolo fossero stati in due?…

Durante tutta la narrazione assisteremo ad un turbinio di veloci passaggi temporali da un personaggio all’altro, da un racconto di qualcuno all’azione proprio del fatto raccontato, per giungere ad una nutrita serie di colpi di scena finali che metteranno a dura prova il nostro Fabio deciso ad esaudire il desiderio del nonno.  Il tutto sorretto da una scrittura che fila via agile e leggera.

Vincitore del Premio Tedeschi 2024. Meritato. Meritatissimo.

Buona lettura.