La tomba scomparsa di Paul Halter, Mondadori 2024.
William Rigg pensa sempre ai suoi cuginetti Sylvain e Lisette, fratello e sorella di nove anni, scomparsi in un bosco della Bretagna un decennio prima. Per ritrovarli si affida alla chiaroveggente cinese Ylang Li che riesce a mettersi in contatto con la piccola Lisette e a rivelare una scena raccapricciante. I corpi dei due bambini, dopo essere uccisi, sarebbero stati murati nella cantina di una grande casa di Londra riconoscibile soprattutto da un cancello d’ingresso contrassegnato da una doppia “D” e i pilastri laterali sormontati da due leoni.
Attraverso questi indizi William e la sua bella, aperta e simpatica fidanzata Shirley Niven, riescono a individuare la dimora dell’ex attrice Doreen Day dove potrebbe essere accaduto l’orribile fatto rivelato dalla chiaroveggente cinese. Addirittura Shirley riesce a farsi assumere come domestica e a scoprire che nella casa c’è una stanza chiusa in cui è proibito entrare, forse proprio la camera da letto dei cuginetti di William…
Di questo verrà informato il tenente Briggs di Scotland Yard, all’inizio poco convinto ma poi deciso a vederci chiaro. Nella casa vive la signora con il marito John Sutherland sottomesso e tutto preso da certi interessi, il figlio naturale Michael e gli adottati Trevor, la cieca Aurore e la muta Marta, ognuno con una propria caratteristica personale bene evidenziata.
All’interno della suddetta casa succederanno i vari eventi funesti che racchiudono il nocciolo della storia: la scoperta di due piccoli scheletri, un assassinio spacciato per suicidio e un altro tentativo di omicidio. Chi tra i vari componenti è stato l’artefice funesto? Potrebbe essere in qualche modo coinvolta anche la chiaroveggente cinese? Quale il motivo? Quale il movente? Il classico testamento o qualcosa che fermenta torbido nell’animo umano?…
Mistero, tensione, brivido, paura, colpi di scena serpeggiano fino alla fine. Fino all’epilogo quando il dottor Twist, a colloquio con Briggs, scioglie definitivamente i vari punti ancora oscuri della storia con lo “stesso sguardo serafico dei suoi gatti”.
Buona lettura.
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