Sherlock Holmes – Morte allo zar di Richard Krevolin e John Raffensperger, Mondadori 2024.
Dal diario di Arthur Conan Doyle a partire dal 7 giugno 1881 fino al 14 ottobre dello stesso anno.
Già sin dall’inizio abbiamo un uomo in fin di vita nel grande Teatro anatomico del Royal Edimburgh Infirmary dove il famoso chirurgo Joseph Bell conduce i suoi esperimenti. Prima di esalare l’ultimo respiro mormora “Niente Dio…lo zar deve morire”. Gli anarchici hanno già assassinato Alessandro II e ora potrebbe toccare al successore. Anche perché c’è in giro l’ufficiale britannico David Campbell, sopravvissuto alle torture dei russi, che vuole vendicarsi.
Il prof.Bell è invitato a Pietroburgo dal fisiologo Aleksej Sečenov per una serie di conferenze. Con lui anche Doyle, studente all’ultimo anno, il giovane Holmes assistente particolare e il sergente James O’ Grady del servizio segreto sotto copertura con il nome di Ljonel Tatum. Sul piroscafo Servia diretto a Pietroburgo avviene l’omicidio di lord Asquith, inviato speciale di Sua Maestà che avrebbe dovuto decifrare un messaggio importante portatogli dalla bella Penelope Walshingham corriere del Servizio segreto. E non sarà il solo…
Assisteremo ad altri attentati per uccidere lo zar e la Regina, omicidi e finti suicidi, apparizioni improvvise e inaspettate di certi personaggi, colpi di scena, travestimenti, pallottole che fischiano, incontri pericolosi con vedova nera e serpente a sonagli, esperimenti crudeli con gli animali di Pavlov, spunti su famosi personaggi storici come Dostoevskij, Rasputin e Tolstoj.
Al centro si staglia Doyle continuamente attratto dal fascino femminile che finisce pure in prigione e se la deve vedere con un abile spadaccino. Holmes resta un po’ in disparte ma sempre pronto a risolvere i problemi mediante il suo geniale intuito, mentre l’ispettore Marti Koivisto fa le veci di Lestrade non azzeccandone una. Ci sarà anche l’incontro con Alessandro III per salvare suo figlio Giorgio affetto da tubercolosi.
Comunque l’importante è scoprire chi c’è dietro ai tentativi di uccidere lo zar minando i precari equilibri tra le nazioni con il rischio di una folle guerra. Insomma saremo di fronte ad “un’insidiosa partita a scacchi la cui posta in gioco è il destino dell’Europa”.
Per Sotto la lente di Sherlock abbiamo Un’indagine in Russia dai diari del giovane Arthur Conan Doyle di Luigi Pachì.
Dopo averci informato sul tema delle “modernizzazioni sherlockiane” attraverso varie citazioni di film ambientati fuori dal periodo originale del Canone, Luigi ci offre, come sempre, uno spaccato di vita dei due autori.
Buona lettura.
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