Circa dieci anni fa è stato distribuito nelle sale cinematografiche Gangster Squad, diretto da Ruben Fleischer e interpretato da Josh Brolin, Ryan Gosling, Sean Penn, Emma Stone e Nick Nolte.
Racconta le vicende di una squadra speciale del Dipartimento di Polizia di Los Angeles che, alla fine degli anni Quaranta, si impegna a contrastare le attività criminose del gangster Mickey Cohen.
Una pellicola che recupera motivi, ambientazioni e atmosfere del noir e del gangster movie, con efficaci suggestioni figurative e che ha ottenuto un discreto successo di pubblico.
Alla base del film, com’è noto, una storia vera, sia pure riletta e rielaborata secondo i dettami della drammaturgia hollywoodiana. La sceneggiatura di Will Beall si ispira a una serie di articoli – a loro volta, alquanto romanzati – apparsi sul Los Angeles Times nel 2008 a firma del giornalista Paul Lieberman e riuniti in volume nel 2012. (In occasione dell’uscita del film, il testo è stato pubblicato anche in Italia: P. Lieberman, Gangster Squad, Piemme, Milano, 2013).
Mickey Cohen (vero nome, Meyer Harris Cohen) era nato a New York il 4 settembre 1913. Fin da giovanissimo coinvolto in attività contra legem, prima di ascendere alle vette della criminalità organizzata, era stato anche un pugile professionista. Aveva operato a Chicago e a Cleveland e, da lì, il boss Meyer Lansky lo aveva inviato a Los Angeles come guardia del corpo del socio Bugsy Siegel. Dopo la morte di quest’ultimo, ucciso da un sicario il 20 giugno 1947, Cohen aveva acquisito il controllo della malavita di Los Angeles grazie al racket delle scommesse clandestine.
La Gangster Squad è stata effettivamente costituita nel 1946 (non nel 1949, come riportato nel film) dal capo della polizia Clemence B. Horall (non da Bill Parker, che invece appare nella rievocazione cinematografica). Si trattava, all’inizio, di un gruppo composto da otto membri, cui era assegnata essenzialmente attività di intelligence, con la finalità di contrastare l’affermazione a Los Angeles della criminalità organizzata dell’East Coast.
Nel 1949, il nuovo capo della polizia, William Worton, ne ha accresciuto l’organico, ribattezzandola Intelligence Division. William Parker è succeduto a Worton nel 1950 e ha ulteriormente ampliato la squadra, aprendola anche alle donne.
È stato osservato che, diversamente da quanto proposto nella pellicola, il gruppo non operava in segreto: sembra, anzi, che la sua istituzione abbia essenzialmente assolto a una funzione propagandistica, per riaffermare l’integrità e l’efficienza del Los Angeles Police Department in un frangente in cui corruzione e criminalità risultavano dilaganti.
A differenza di quanto si vede nella pellicola, poi, la squadra era composta di soli bianchi, come del resto l’intero Dipartimento che, a quanto riporta una fonte, includeva nei propri ruoli non pochi affiliati al Ku Klux Klan.
Quanto ai metodi adottati dai suoi componenti, nel 2008 il sergente Jack O'Mara, ex membro della vera Gangster Squad, ha dichiarato al Los Angeles Times: "Abbiamo fatto un sacco di cose per cui oggi saremmo stati incriminati." (P. Lieberman, "Crusaders in the underworld: The LAPD takes on organized crime”, Los Angeles Times, 26 ottobre 2008). Alla luce di quanto sopra riportato circa le reali finalità sottese all’istituzione del gruppo, qualche dubbio sulla veridicità di tale asserzione potrebbe apparire legittimo.
In realtà, con le sue indagini, la squadra non è riuscita a porre fine alle attività criminose di Mickey Cohen: nel 1950, insieme a molti esponenti della malavita, il gangster è stato sottoposto a un’indagine dalla Kefauver Commission del Senato degli Stati Uniti e condannato a quattro anni di reclusione per evasione fiscale. Dopo il suo rilascio, è tornato a dedicarsi ad attività criminose, con i metodi brutali e violenti che lo contraddistinguevano. Ha anche investito in negozi di fiori, discoteche, casinò, stazioni di benzina, mercerie, etc.
Nel 1961 è stato nuovamente condannato per evasione fiscale e, durante il suo soggiorno ad Alcatraz, un detenuto ha tentato di ucciderlo con un tubo di piombo. In seguito traferito presso il penitenziario di Atlanta, è stato rilasciato nel 1972. Nello stesso periodo, ha avvitato una relazione sentimentale con l’attrice Edy Williams. È morto il 29 luglio 1976.
Oltre ad essere co-protagonista del film Gangster Squad, Mickey Cohen appare nei romanzi Il grande nulla (1988), L.A. Confidential (1990) e White Jazz (1992) di James Ellroy. In L.A. Confidential si fa anche riferimento alla "Mobster Squad", versione trasfigurata dell’autentica “squadra anti-gangster”. Che ha fornito lo spunto per un'altra pellicola ascrivibile all’ambito del neo-noir: Scomodi omicidi (Mulholland Falls, 1996), diretto da Lee Tamahori e interpretato da Nick Nolte, Melanie Griffith, Chazz Palminteri e Jennifer Connelly.
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