È stato definito il “crimine del secolo”. Martedì 17 gennaio 1950: a Boston (Massachusetts), un gruppo di criminali ha realizzato una delle più audaci rapine della storia americana. L’obiettivo, un deposito di furgoni blindati della Brink’s Company. Il bottino, 2.775.000 dollari (33,8 milioni di dollari di oggi), tra contanti, assegni e titoli.

La Brink’s Company

La Brink’s è nata nel 1859 come corriere per piccole spedizioni e, all’inizio del Novecento, ha ampliato il suo ambito operativo, dedicandosi anche al trasporto di valori.

Negli anni Cinquanta era ritenuta una delle maggiori aziende del settore, garantendo, con i propri mezzi blindati, servizi in vari Paesi. La sede di Boston, sita all’angolo tra Prince Street e Commercial Street, era ritenuta tra le più sicure e inattaccabili. Qui si provvedeva allo stoccaggio e al trasporto di contanti, assegni e titoli per banche e altre istituzioni finanziarie nell’area di Boston. Il deposito era costantemente sorvegliato e vantava misure di sicurezza all’avanguardia, tra cui porte in acciaio, rilevatori di movimento e allarmi. La possibilità che il deposito potesse essere violato e rapinato appariva decisamente remota.

La preparazione

Pure, qualcuno è riuscito nell’impresa, con una lunga, attenta e meticolosa pianificazione e una rapida e audace esecuzione. Gli autori della rapina alla Brink’s, undici uomini in tutto, erano guidati da Anthony (Tony) Pino, uno degli ideatori del piano.

Pino, siciliano di origine e noto negli ambienti criminali di Boston, nonché alla locale polizia, per la sua abilità di scassinatore, aveva inizialmente coinvolto nel progetto Joseph McGinnis, esponente di spicco della malavita della città, e i due avevano quindi individuato gli altri elementi della banda, selezionandoli in base alle rispettive attitudini: Joseph “Specs” O’Keefe, Adolph “Jazz” Maffie, Thomas “Sandy” Richardson, Vincent Costa, Michael Geagan, Henry Baker, James Faherty, Joseph Banfield, Stanley Gusciora.

La preparazione si era protratta per circa due anni. Pino e i suoi complici avevano condotto una sistematica sorveglianza dell’edificio in cui aveva sede la compagnia, controllando i movimenti delle guardie e dei furgoni blindati. Erano quindi riusciti ad acquisire informazioni sul sistema di allarme utilizzato presso la Brink’s. Accertato che denaro e titoli erano conservati all’interno di vari caveau, la banda si era più volte introdotta, di notte, nella sede della compagnia per prelevare le serrature delle porte blindate, realizzare delle chiavi idonee ad aprirle e ricollocarle al loro posto.

La rapina

La sera della rapina, tutto è andato secondo i piani. Sette uomini (O’Keefe, Gusciora, Baker, Maffie, Geagan, Faherty e Richardson) attendevano di fare irruzione nel deposito. Armati di revolver .38, indossavano berretti da autista e giacche da marinaio. Nel loro equipaggiamento, anche maschere di gomma, per rendersi irriconoscibili.

Due rapinatori, tra cui Tony Pino, a bordo di un camion rubato, pronti a accogliere gli altri, una volta concluso il colpo, e a fuggire. Costa era posizionato sul tetto di un fabbricato lì vicino, di vedetta. Nel frattempo, McGinnis era a cena insieme a un detective della polizia di Boston. Dopo l’arrivo alla Brink’s dell’ultimo carico in programma quel giorno, poco prima delle 19.30, la vedetta ha dato il via libera.

I sette uomini sono quindi entrati silenziosamente nell’edificio, disinnescando il sistema di allarme, hanno aperto con le chiavi le porte di ingresso e si sono introdotti nella stanza principale con le armi puntate, cogliendo di sorpresa i cinque dipendenti di Brink’s presenti in sede.

Ricostruzione della dinamica della rapina
Ricostruzione della dinamica della rapina

In meno di trenta minuti, i rapinatori si sono dileguati portando con sé 1.218.211,29 di dollari in contanti e 1.557.183,83 in assegni, vaglia e altri titoli.

Nessuna traccia utile

La polizia è giunta in loco pochi minuti dopo, ma degli uomini di Pino non vi era più traccia. All’interno della Brink’s, solo i dipendenti legati e imbavagliati. Recuperati, in sede di sopralluogo, un cappello da autista, la corda e il nastro adesivo impiegati per legare gli impiegati. Tutto il resto del materiale utilizzato nella rapina è stato in seguito consegnato a McGinnis, che ha provveduto a disfarsene. Il camion sarebbe stato rivenuto tempo dopo, ridotto in pezzi, a Stoughton, nel Massachusetts, non lontano dall’abitazione di O’Keefe.

Il commissario di polizia Thomas F. Sullivan ha ordinato di mobilitare tutti gli investigatori e gli agenti del distretto, nelle ore successive alla rapina sono state arrestate tredici persone, tra cui due ex dipendenti della Brink’s. La compagnia ha offerto una ricompensa di 100.000 dollari a chiunque potesse fornire informazioni utili all’arresto dei responsabili; la società assicurativa ha promesso, a sua volta, il 5% della somma rubata, se questa fosse stata recuperata. J. Edgar Hoover, direttore dell’F.B.I., ha assunto la supervisione dell’indagine.

Il bottino era costituito da banconote di piccolo taglio, da uno a venti dollari, il che le rendeva pressoché impossibili da rintracciare tramite il numero di serie. Inutile, nella fase inziale delle indagini, si è rivelato anche l’impiego di informatori.

Gli impiegati della Brink's interrogati dalla polizia dopo il colpo
Gli impiegati della Brink's interrogati dalla polizia dopo il colpo

Arresti

Nel giugno 1950, O’Keefe e Gusciora sono stati arrestati in Pennsylvania per un furto con scasso, il primo condannato a tre anni di reclusione nel carcere della contea di Bradford, il secondo a cinque anni, nel penitenziario di Pittsburgh. Il legame tra O’Keefe e Gusciora e gli altri membri della banda è emerso proprio in questa circostanza: gli informatori della polizia hanno intercettato delle richieste di soldi per spese legali, da loro indirizzate a Pino e MacGinnis.

O’Keefe e Gusciora, ripetutamente interrogati dall’F.B.I., non hanno comunque ammesso il loro coinvolgimento nella rapina alla Brink. Né prove in tal senso sono emerse nei confronti di altri membri della banda.

La fine

Nonostante ciò, gli autori del colpo alla Brink’s erano destinati a non godere dei proventi del loro crimine. Adolph Maffie è stato condannato a nove mesi per evasione fiscale. O’Keefe, dopo il rilascio, ha subito un nuovo processo per un altro furto con scasso e per violazioni della libertà vigilata. In seguito, bisognoso di denaro, ha sequestrato Vincent Costa, reclamando la sua parte di bottino. Dopo aver pagato all’ex complice una somma esigua, Tony Pino ha tentato un paio di volte di ucciderlo, per poi affidarsi a un sicario della malavita, Elmer “Trigger” Burke. Questi è riuscito solo a ferire O’Keefe che, ricoverato in ospedale, il 6 gennaio 1956 ha finito per confessare agli agenti federali di essere corresponsabile della rapina alla Brink’s.

12 gennaio 1956: cinque giorni che maturasse la prescrizione del reato, l’F.B.I. ha arrestato Baker, Costa, Geagan, Maffie, McGinnis e Pino. Faherty e Richardson sono stati raggiunti il 16 maggio a Dorchester. Gusciora è morto il 9 luglio. Banfield era già mancato l’anno precedente.

Il processo ai responsabili ha avuto inizio il 6 agosto 1956. Otto dei membri della banda, tra cui Tony Pino, sono stati condannati all’ergastolo, O’Keefe a quattro anni di reclusione ed è stato rilasciato nel 1960. Gli altri – tranne McGinnis, morto in prigione – sono usciti sulla parola nel 1971. Solo 58.000 dei 2,7 milioni di dollari sono stati recuperati.

Otto degli undici uomini coinvolti nella rapina: da sinistra, Michael Geagen, James Faherty, Thomas Richardson, Joseph McGinnis, Anthony Pino, Vincent Costa, Adolph Maffie, Henry Baker
Otto degli undici uomini coinvolti nella rapina: da sinistra, Michael Geagen, James Faherty, Thomas Richardson, Joseph McGinnis, Anthony Pino, Vincent Costa, Adolph Maffie, Henry Baker

“La rapina del secolo”

La rapina alla Brink’s si è radicata profondamente nell’immaginario di lettori e spettatori. Il caso è stato ricostruito nel volume The Great Brink’s Holdup: The First Complete Account Of The Robbery, The Conspiracy, Investigation, Confession, And Trial di Sid Feder e Joseph F. Dinneen, pubblicato nel 1961.

Lo stesso anno è apparso The Men Who Robbed Brink’s del giornalista Bob Considine, scritto con il contributo di Joseph O’Keefe. Nel 1977, Noel Behn ha dedicato alla vicenda Big Stick-Up at Brink’s! e, nel 2008, Stephanie Schorow ha dato alle stampe Crime of the Century: How the Brink’s Robbers Stole Millions and the Hearts of Boston.

Quattro le pellicole direttamente ispirate al caso:

La rapina del secolo (Six Bridges to Cross, 1955) diretto da Joseph Pevney, con Tony Curtis, George Nader e Julie Adams.

La grande rapina di Boston (Blueprint for Robbery, 1961), diretto da Jerry Hopper, con J. Pat O’Malley, Robert J. Wilke e Robert Gist.

La grande rapina (Brink’s: The Great Robbery, 1976), film televisivo diretto da Marvin J. Chomsky, con Stephen Collins, Carl Betz e Leslie Nielsen

Pollice da scasso (The Brink’s Job, 1978), per la regia di William Friedkin, con Peter Falk, Peter Boyle, Gena Rowlands e Paul Sorvino. Il film è tratto dal citato volume di Noel Behn.

"Pollice da scasso" di William Friedkin (1978), uno dei film ispirati alla vicenda
"Pollice da scasso" di William Friedkin (1978), uno dei film ispirati alla vicenda