La serra di Ruth Rendell, Mondadori 2023.
A Lichfield House “un condominio in un tranquillo sobborgo alla periferia settentrionale di Londra”, il più bello che piace alle ragazze e si piace a dismisura è Stuart Font, venticinque anni, diplomato in economia, in possesso di una cospicua eredità della zia Helen Morrison che sta dilapidando insieme all’amante Claudia Livorno abitante, con il marito Freddy, in una casetta nel quartiere residenziale di Islingon. Per festeggiare il suo recente ingresso nel condominio ha deciso di invitare sia gli stessi inquilini che parte del vicinato.
Un gruppo eterogeneo ben diverso l’uno dall’altro. Abbiamo, per esempio, Olwen Curtis, donna divorziata ormai caduta nell’inferno dell’alcol, con alle spalle una triste storia: il padre ubriacone, due matrimoni falliti e due figliastri che le rendevano la vita impossibile. A tutte le domande risponde con la solita frase “non proprio.” E poi Marius, ex insegnante, cultore di classici e della poesia, socialista, fanatico salutista, che predice il futuro sfogliando una pagina a caso del Paradiso perduto di Milton. Ha riconosciuto, dopo molti dubbi e ripensamenti, Rose Preston-Jones, ora specialista in medicina alternativa con il cane McPhee, ricordando il loro lontano incontro sessuale, tormentato se rivelarglielo o meno. E ancora Michael e Katie Constantine che tengono una rubrica su un giornale e le tre ragazze Molly, Sophie e Noor con problemi e aspirazioni tipici della loro età. Chiude il condominio Wally Scurlock, ripugnante custode dello stabile che va a vedere di nascosto i bambini delle varie scuole e al computer certi siti proibiti. Sposato con Richenda, la donna delle pulizie, sfrutta Olwen per portarle le cassette di bottiglie.
Spostandoci nella casa di fronte troviamo Duncan Yeardon, attento osservatore degli eventi dalla finestra che mi ricorda un po’ un film famosissimo di Hitchcock. E, sempre di fronte, in una villetta bifamiliare, dove si dice che coltivino orchidee, abita una bella ragazza dai tratti del viso del Sud est asiatico, difficile da contattare perché sempre accompagnata da quello che sembra essere il padre.
La faccenda si complica quando il marito di Claudia scopre il tradimento e Stuart si innamora perdutamente della ragazza orientalecercando in ogni modo di contattarla. Ancora di più quando ci scappa il morto ammazzato. Per la polizia ci sono già alcuni indiziati da tenere presente, fra cui uno in particolare, ma sarà solo la valigetta blu dell’ucciso la chiave per scoprire l’assassino.
Ruth Rendell ha creato un groviglio di personaggi, sezionati soprattutto dall’interno, che rimangono stampati nella mente magari facendoci pensare dove anche noi ne abbiamo conosciuti di simili. Tra neve, freddo, caldo asfissiante, pioggia (ci si mette anche il tempo) la scrittrice ha creato un ammasso eterogeneo di sentimenti e di miserie: amore, passione, tradimento, violenza, narcisismo, invidia, gelosia, malignità, sfruttamento, indifferenza, pregiudizio. Insomma in poco spazio tutta quanta l’umanità.
Alla fine i vecchi inquilini se ne vanno ma Duncan è sempre lì alla finestra ad osservare l’arrivo dei nuovi “immaginando per loro storie di vita e drammi che non avevano niente a che fare con la realtà”.
Buona lettura.
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