La figlia di Sherlock Holmes di Leonard Goldberg, Mondadori 2022.
Primavera del 1910. Sherlock Holmes è passato a miglior vita nel 1903. Al 221B di Baker Street abita ancora Watson, naturalmente invecchiato ma con lo sguardo sempre “nitido.” Chi racconta la storia in prima persona è suo figlio John, medico di trentadue anni.
E la storia ha inizio con l’arrivo di una cliente che non crede al suicidio di suo fratello buttatosi da una finestra e chiede l’aiuto di Watson. Due i testimoni dell’accaduto: un giardiniere che giura di averlo visto saltare dalla finestra e il ragazzino Johonnie, in compagnia della madre che, invece, l’ha visto “fluttuare giù dal tetto.”
Sarà proprio questa madre, la vedova signora Joanna Blalock dai “bei lineamenti patrizi”, capelli biondi, occhi scuri e corpo snello a prendere il centro della scena. In quattro e quattr’otto, attraverso illuminanti analisi, riesce a capire e spiegare che il morto Charles Harrelston è stato spinto giù dal tetto, anche se una sua lettera d’addio sembra confermare il suicidio, come pensa l’ispettore di Scotland Yard Lestrade.
Una signora del tutto “particolare” perché, non ci crederete, figlia di Sherlock Holmes! (lo sapremo in seguito dal racconto di Watson a suo figlio). La quale si accorge subito che il dottor Christopher Moran, ultimo ad essere stato in contatto con Charles (gli aveva vinto una bella somma a poker), sta mentendo alle domande di Lestrade. Che sia lui l’assassino? A conferma del dubbio ecco arrivare un ricordo improvviso di Watson: Christopher Moran è il figlio di Sebastian Moran, un criminale contro il quale aveva combattuto con Sherlock! La storia si ripete…
Tra l’altro il morto aveva partecipato proprio con Christopher Moran, Benjamin Levy e Derek Cardogan alla Seconda guerra afgana e anche Benjamin verrà ucciso. Per Joanna, non c’è alcun dubbio, i due delitti “sono correlati in modo molto stretto come se fossero due gemelli siamesi”. Ora potrebbe essere Derek Cardogan a rischiare la vita per qualcosa di importante custodita in una cassaforte.
Abbiamo, quindi, una lotta continua di astuzie, mosse e contromosse, pericoli e colpi di scena (ci sarà anche un altro morto ucciso a bastonate) con Joanna a dipanare la matassa aiutata dai due Watson, che rimangono meravigliati di fronte alle sue deduzioni e alla profonda conoscenza in molti campi del sapere (riesce a decifrare pure un enigmatico messaggio in codice). E sarà proprio lei a preparare la trappola finale coinvolgendo l’ispettore Lestrade.
Una bella idea la Sherlock in gonnella figlia di tanto padre. Che, al solo contatto, potrebbe suscitare pulsanti fremiti nel giovane dottor John come “una scossa elettrica”…
Alla prossima.
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