Il paese del maleficio di Ellery Queen, Mondadori 2022.
Trovare un alloggio a Whrightsville alla fine del 1940 è come cercare un ago in un pagliaio. Tutto occupato. A meno che…a meno che non si sia superstiziosi e si accetti di vivere per qualche tempo nella “Casa del Malaugurio”, dove ne sono successe di cose ben strane. Ma Ellery Queen, sotto pseudonimo di Ellery Smith, non è affatto superstizioso e ha bisogno di un luogo qualsiasi per scrivere il suo prossimo romanzo.
La casa appartiene a John F. Wright, presidente della Wrightsville National Bank. Qui avrebbe dovuto abitarci la figlia Nora con il futuro marito Jim Haight. Che, però, il giorno prima del matrimonio “piantò baracca e burattini.” Insomma scappò via. John decise di vendere la casa ma il futuro inquilino, un certo signor Hunter, durante la prima ispezione cadde morto sul pavimento. Ecco spiegata la sinistra fama della “Casa del Malaugurio”. E un po’ di effetto lo deve fare davvero se anche Ellery, ad un certo punto, sente “correre un brivido lungo la schiena.”
Dunque tutto gira intorno alla famiglia Wright, al padre, alla madre e, soprattutto, alle tre figlie. Abbiamo visto la sfortunata Nora, poi abbiamo Lola praticamente scappata di casa e Patricia (Pat) di cui si innamora il nostro Ellery. Il fatto più eclatante è che il fuggitivo fidanzato Jim ritorna dopo tanto tempo improvvisamente e si sposa con Nora! E, ancora più eclatante, la scoperta da parte di Ellery e Pat di certe lettere, scritte da Jim alla sorella, dove spiega che Nora ha contratto una misteriosa malattia che l’ha portata alla morte!
Andiamo al sodo senza scoprire troppo la trama. Diciamo che un triste evento accadrà causa avvelenamento di arsenico e Jim dovrà subire un processo con un sacco di indizi a suo carico. Tutta la città è contro di lui, la famiglia lo difende (anche se qualcuno pensa che sia colpevole) e lo difende pure a spada tratta la giornalista Roberta Roberts sicura della sua innocenza, rischiando il posto di lavoro.
Siamo di fronte ad un impasto di gelosie su gelosie, di cose dette e non dette, di fronte a qualcuno che tace e non vuole confessare la verità. Con il nostro Ellery, chiamato pure lui a deporre, che guarda, osserva, scruta, pensa, ripensa, rimugina, riflette, sente che qualcosa gli “danza per la testa” ma continua a sfuggirgli.
Un tourbillon inarrestabile di colpi di scena, sia durante il processo che dopo (ci saranno altri morti), in una città in grande fermento e subbuglio. Bisogna aspettare l’indizio giusto in modo da far scattare la molla al nostro Ellery che rappresenta pure, nel contesto, la parte del personaggio misterioso. E allora saremo lì, accanto a lui, per ascoltare una storia davvero complessa e incredibile dove, tra le altre cose, alcuni personaggi non sono proprio quello che dichiarano di essere.
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