Ambientato nel XVI secolo, uno dei periodi storici più complessi, affascinanti e densi di intrighi, Il fiore di Minerva di Carmine Mari (Marlin editore, pp. 432, euro 18) è un romanzo storico dalle tinte noir.
Protagonista Héctor dell’Estremadura, ex conquistador, finito a sorvegliare e proteggere le coste dalle incursioni barbariche, al servizio del principe Ferrante, uno degli uomini più potenti del Viceregno di Napoli. L’affondamento di un brigantino francese, durante uno dei pattugliamenti, porta alla luce una misteriosa lettera cifrata e una serie di documenti che fanno presagire una rovinosa alleanza tra il principe Ferrante e il re di Francia. Una serie di omicidi, la scomparsa della lettera e il ritrovamento di uno scheletro complicano la situazione, catapultando Héctor al centro di un'indagine enigmatica e complessa, una sorta di cold case, le cui ragioni rimandano alla tragedia degli ebrei cacciati dalla Spagna.
Un thriller rinascimentale che restituisce le atmosfere affascinanti di un secolo carico di passioni accese e segreti ben custoditi, e che con dialoghi serrati, dettagli ben ricostruiti e piccoli indizi inchioda il lettore fino alla soluzione dell’enigma.
Carmine Mari vive a lavora a Salerno. Già autore di un thriller ambientato nel XIII sec. ai tempi di Federico II, per Marlin ha pubblicato il romanzo Hotel d'Angleterre (2021), una fortunata spy story a sfondo storico, alla sua seconda edizione e vincitore al Premio Giallo al Centro 2021.
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