L’enigma dei due biglietti di J.J. Connington, Mondadori 2021.
Stazione di Kempsford. E’ arrivato il treno locale di mezzogiorno partito da Horston alle 10,35 e, secondo George Mossley, caposquadra dei facchini, ogni treno è pieno di avventure. Detto fatto. Nel secondo scompartimento della carrozza di prima classe trova sul pavimento una copia del “Times”, mentre nell’ultimo un cappello maschile, un morto infilato sotto il sedile a testa in giù con una ferita alla testa e un pezzetto di vetro. Un bel lavoro per il sovrintendente Ross che nel frattempo è stato chiamato a risolvere il caso di un montone ferito gravemente da un colpo di fucile. Ma ora deve risolvere quello più importante insieme al sovrintendente Campden della polizia di Kempsford. Dall’ispezione della carrozza del delitto vengono fuori due pezzetti di carta bruciata, due pallottole calibro 38 e, per quanto riguarda il vetro rotto, dovrebbe trattarsi di una lente da occhiali. Da quella degli effetti personali un biglietto di andata e ritorno di prima classe da Horston a Hammersleigh, forato nella tratta di andata. E infine, dai biglietti da visita nel portafoglio, l’identità del morto nella persona del ricco industriale Oswald F. Preston. Sembrerebbe un omicidio premeditato favorito anche dalla nebbia e, stando all’orario ferroviario, avvenuto nella tratta più lunga in pochi minuti. Ma il movente? Bisogna scoprire il movente. Bella gatta da pelare…
Allora via dalla moglie completamente sbalordita e impaurita, mentre la signorina Winslow (il morto era suo tutore) spiega che il signor Preston ogni venerdì prelevava soldi dalla banca per pagare gli stipendi ai suoi dipendenti, portandoli con una piccola ventiquattrore. Allora chiunque avrebbe potuto sapere…Dalla cameriera, poi, scopre che la signora Preston, più giovane del marito, ossessivamente pignolo e abitudinario, se la intendeva con il medico Selby-Onslow. Dunque il movente: denaro o donna? O entrambi?…
Tra l’altro l’ispettore Mornington della polizia di Horston, ha setacciato tutti i passeggeri che erano sul treno, tra i quali proprio il dottore che portava con sé una ventiquattrore più grande di quella di Preston. Perché? A cosa gli serviva? Ma c’è pure l’avvocato Iverson, anch’egli tutore del ricco patrimonio della signorina Madge Winslow, che potrebbe avere i suoi interessi nella scomparsa di Preston. La stessa succitata signorina, poi, era alla stazione del famoso treno nel giorno fatidico…
Ma non è finita qui che un certo Maddox, impiegato nella fabbrica del morto e poi licenziato, ha con sé banconote della sua valigetta. Come ha fatto a procurarsele? E’ lui l’assassino? Infine anche lo sparo al montone potrebbe avere un collegamento con questo triste evento.
Un vero, intricato guazzabuglio con un finale assai movimentato e spiegazione di tutto l’ambaradan nei minimi dettagli. Al centro il nostro Ross in collaborazione e anche contrasto con gli altri ispettori, tra liti, battutine e sberleffi. Fuma sigarette Gold Flake, gli piacciono i libri, conosce quindi Sherlock e Thorndyke, vuole andare sul sicuro, avere tutte le prove, ergo tabelle ferroviarie e appunti. Un incredibile rompicapo, ripeto, la cui soluzione è affidata, soprattutto, a due “banalissimi biglietti ferroviari.”
Per La storia del premio Tedeschi di Vincenzo Vizzini abbiamo i vincitori del 2007/2009. Ovvero Gianluca Durante con Altravita, Enrico Luceri con Il mio volto è uno specchio e Roberto Riccardi con Legame di sangue.
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