L'appuntamento settimanale con la collana Sherlockiana è oggi dedicato a James Moffett e al suo racconto apocrifo Sherlock Holmes e l'impiccato per la traduzione di Luigi Siviero.
Nella tranquilla e distinta Weighhouse Street, in una casa malmessa e cadente che appare come una ferita aperta in mezzo alle eleganti dimore di mattoni rossi, è avvenuta una terribile morte sulla quale indaga Sherlock Holmes. In una stanza logora, illuminato da un’inquietante luce verde e fredda che promana dal caminetto, è appeso al soffitto un impiccato il cui volto è coperto da una maschera della commedia dell’arte. È un suicida o la vittima di un omicidio quell’uomo che il Dottor Watson scambia per una spaventosa presenza spiritica?
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L'autore
Nei primi anni della sua infanzia James Moffett non era un lettore particolarmente entusiasta. La sua disposizione è cambiata quando, all’età di 10 anni, ha scoperto un libro sulla vita ai tempi del Medioevo. Da quel momento ha iniziato ad assorbire tutti i tipi di fatti e storie, andando indietro fino all’epoca romana e spingendosi in avanti fino all’età vittoriana.
Nel corso della sua breve carriera di scrittore ha pubblicato una raccolta di storie brevi e due romanzi con protagonista Sherlock Holmes, oltre a dei racconti apparsi in due antologie dedicate sempre a quel personaggio letterario. Cura inoltre un blog sulla vita e le opere di J.R.R. Tolkien, A Tolkienist Perspective. Nel tempo libero legge a più non posso, beve il tè e pratica il tiro con l’arco.
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