Molti di voi probabilmente conosceranno la serie tv Monk, che ruota attorno alle avventure di uno strano detective dalla storia tragicomica… Ma siete sicuri di sapere già tutto sul detective Monk? Per esempio, sapevate che l’anno scorso ha affrontato anche lui la pandemia di Covid-19 (a modo suo, naturalmente)?
Il detective Monk Adrian Monk è un uomo depresso e affetto da disturbo ossessivo-compulsivo, torturato da infinite manie, una più irrazionale dell’altra, la cui situazione psicologica si aggrava ulteriormente in seguito alla tragica morte della moglie… Chi mai sarebbe interessato a un personaggio del genere? A quanto pare moltissimi spettatori, prova ne è il fatto che l’ultimo episodio della stagione finale della serie tv Monk, andato in onda negli USA nel 2009, fu il più visto nella storia della televisione americana fino al 2012, quando The Walking Dead riuscì infine a battere questo record.
Ma partiamo dal principio: la serie, creata da Andy Breckman, è andata in onda per la prima volta nel 2002. L’attore statunitense Tony Shalhoub interpreta il ruolo del protagonista.
Monk è un detective della polizia di San Francisco. Traumatizzato dalla morte della moglie, uccisa da un’auto-bomba, abbandona il suo lavoro e vive per anni in isolamento. A convincerlo a frequentare di nuovo il resto della società è la sua infermiera/assistente Sharona Fleming, che nel corso della serie verrà poi sostituita da Natalie Teeger.
Monk ricomincia quindi a lavorare in qualità di detective privato e consulente per la polizia, ma la permanenza delle sue manie porta spesso a imprevedibili conseguenze per le sue indagini, per la sua rassegnata assistente e per il resto delle persone che lo circondano e che non sempre sono in grado di gestire le bizzarrie di questo personaggio.
Monk ha paura di più di 300 cose, primi fra tutti i germi, ma anche l’asimmetria, le coccinelle, l’altezza, gli spazi chiusi, il disordine… In alcuni episodi della serie viene fatta addirittura un’accurata lista di queste assurde fobie e Monk tenta di superarne qualcuna affrontando attività legate alle cose che più lo spaventano, con esiti particolarmente esilaranti per lo spettatore.
Paradossalmente sono le sue stesse manie a fare di Monk un detective tanto brillante: il suo cervello sembra infatti lavorare in maniera diversa da quello delle altre persone, percependo e memorizzando anche i dettagli più insignificanti.
La serie si snoda fra indagini che seguono il classico schema del poliziesco all’americana e bizzarre avventure che rendono la trama di Monk un divertente connubio di mistero e comicità.
Monk e il Covid-19 L’11 maggio 2020 il detective Monk è ricomparso sugli schermi statunitensi con un cortometraggio andato in onda nel corso del primo episodio di The At-Home Variety Show, condotto da Seth MacFarlane. Scopo del programma era incentivare donazioni a favore di organizzazioni benefiche che hanno avuto bisogno di aiuto durante l’emergenza Covid-19.
Il video, intitolato Mr. Monk Shelters in Place, ci mostra un disperato Monk alle prese con la quarantena. Il detective ascolta terrorizzato i notiziari alla televisione, si lava istericamente le mani più volte al giorno, indossa guanti in lattice persino sotto i calzini. Non contento, disinfetta il cibo nella lavastoviglie e “cuoce” nel microonde tutto ciò che riceve via posta per assicurarsi che non ci sia nulla di infetto.
Nell’ultima parte del video partecipa a una videoconferenza con gli altri protagonisti della serie, ma mantiene rigorosamente la distanza sociale perfino dal computer, terrorizzato al pensiero che il virus possa contagiarlo anche attraverso i mezzi informatici.
Il breve e spassoso video si conclude con un’inaspettata trasformazione: Monk torna ad essere l’attore Tony Shalhoub, il quale si rivolge direttamente agli spettatori raccontando loro che lui e sua moglie sono risultati positivi al Coronavirus. Riportando le parole dell’attore, ora stanno entrambi bene, ma hanno passato un periodo difficile e sono consapevoli che molte altre persone contagiate hanno dovuto affrontare situazioni peggiori della loro. Invita inoltre gli spettatori e rimanere al sicuro e ad assumere un comportamento adatto al difficile periodo, improntato alla prudenza e al rispetto delle norme di sicurezza, commentando “We really are all Monk now” (siamo veramente tutti Monk adesso).
Il suo discorso si conclude con un applauso e un caloroso ringraziamento a tutti gli operatori sanitari e le forze di primo soccorso che tanto hanno fatto e continuano a fare per contrastare l’avanzata del Covid-19.
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