Sherlock Holmes e gli orrori del Miskatonic di James Lovergrove, Mondadori 2021.
La quarta di copertina ma, soprattutto, il bellissimo articolo nella rubrica Sotto la lente di Sherlock, ovvero Sherlock Holmes e i miti di Cthulu di Luigi Pachì mi hanno convinto alla lettura. Perché qui non si tratta del solito scontro con i soliti delinquenti umani, ma di una lotta terribile dei due eroi contro forze oscure e “mostruosità ultraterrene” alla Lovercraft da far venire i brividi.
E allora vediamo che cosa ci ha preparato il nostro mister James. Intanto sono passati quindici anni dal primo manifestarsi dei nuovi, incredibili nemici. Holmes è dipendente dalla cocaina, forte, resistente ma allo stesso tempo guance incavate e pallore grigiastro che lo fanno sembrare più vecchio dei suoi quarantun anni. Mentre il dottor Watson ha perso la moglie Mary uccisa da un byakhee, ovvero da una bestia da incubo “un essere enorme con i piedi palmati e ali membranose”.
Ora sono occupati in un caso piuttosto strano. Al Bethlem Royal Hospital, più noto come Bedlam, ospedale psichiatrico di Londra, si trova un paziente in delirio che disegna geroglifici in una lingua arcaica, lo r’lyehiano, che rievoca “ostili divinità arcaiche”. Con il volto sfigurato, senza una mano, palpebre gonfie e cicatrici sul collo e sul petto. Dall’attento esame di Sherlock e dalla sua incredibile capacità deduttiva si appura che trattasi di uno scienziato, addirittura un bramino di Boston. Ed in seguito si arriva a scoprire che il paziente è stato rapito da una creatura volante, il cosiddetto biakhee, un magro-notturno ammaestrato. Mandato da chi? E perché?…
Occorre ritrovarlo in ogni modo usando anche mezzi magici come la Corona Triofidia che garantisce a chi la indossa il dominio sui rettili di ogni sorta compresi quelli del genere ominide. E poi il Necronomicon, una bussola speciale e il Liquore della Supremazia della Lamasseria di Nangqên che posseggono vari poteri utili per la ricerca.
Non la faccio lunga. La seconda parte è occupata soprattutto dal diario di uno dei protagonisti dove vengono fuori certi studi universitari ad Arkham sul Trasferimento Cognitivo Intercranico, un viaggio lungo il fiume Miskatonic popolato di esseri mostruosi e leggendari come lo shoggoth e altri momenti brividosi. Dalla sua lettura Holmes capisce la gravità della situazione e si prepara, con l’aiuto di Watson, allo scontro finale anche contro nemici del tutto impensabili…
Insomma, come scrive Luigi Pachì, in questo libro abbiamo un incontro tra la classica avventura che tutti conosciamo dove “la logica risulta centrale, con le mostruosità ultraterrene di Lovecraft, unendo in un affascinante mash-up due mitologie popolari”. Dove la paura, l’incubo e l’orrore scivolano sinuosamente lungo tutto il racconto. E non sarà finita qui.
Alla prossima.
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