Londra in fiamme di Janice Law, Mondadori 2021.
Londra 1940, al tempo della seconda guerra mondiale. Narrante della storia il pittore Francis Bacon che a pagina quattordici ci spiega il suo lavoro “A proposito, non vi ho ancora detto che lavoravo al servizio di Sua Maestà in qualità di modesta guardia civile dell’ARP, l’organizzazione per la protezione dei cittadini dai pericoli dei possibili raid aerei.” Deve controllare che le tende delle finestre siano ben tirate, che i fari delle auto siano spenti, che i pub nascondino la loro allegria contenuta e che tutti portino con loro la maschera antigas. Vive con una tata, la signorina Lightfoot (lo sapremo in seguito) e come compagno del gentiluomo Arnold, frequenta un piccolo club privato dove può contare su una stanza riservata a ragazzi truccati e “sesso brutale.” Ad attrarlo è il lato oscuro dell’anima e se l’è sempre cavata in passato anche a Berlino e a Parigi tra “lussuosi uomini di mezz’età a cui piacevano i visi giovani.” Ma ora qualcuno è stato ucciso con un colpo in testa, ovvero Damien, un biondino pelle e ossa a cui aveva fatto il ritratto insieme all’amico Connie. E c’è pure uno sbirro che gli ha messo gli occhi addosso e che incontrerà una sera durante una delle sue ronde. Trattasi dell’ispettore capo John Mordren con il quale dovrà vedersela in seguito.
Con Arnold crea una bisca clandestina per il gioco d’azzardo, mentre la mattina la dedica ai dipinti. Ora dai giornali apprende che proprio John Mordren sta seguendo il caso del ragazzo ucciso. E da Connie viene a sapere che Damien era entrato in un giro lucroso e aveva fatto un bel po’ di soldi.
Ma arriva anche un altro morto ammazzato nei pressi del parco, questa volta addirittura di un aviatore, nel quale inciampa lui stesso durante una delle sue ispezioni. Per evitare guai peggiori si ritroverà a diventare informatore della polizia. Spinto, dallo stesso ispettore, alla ricerca in certi ambienti “particolari”, del già citato Connie, ovvero di Colin Williams, il ragazzo amico di Damien improvvisamente sparito che potrebbe sapere qualcosa di importante. E non sarà finita qui in fatto di morti ammazzati…
Ricerca dura, difficile per Francis tra strade buie, pub, fumo, drink, “uomini annoiati”, “donne imbellettate”, “ragazzi ambidestri”, gli aerei, i raid, i bombardamenti, l’ululato delle sirene, gli incendi, i rifugi e tutti gli orrori della guerra. Lui stesso si ritroverà più volte in pericolo (qualcuno lo segue di nascosto) ricercato anche dalla polizia per cui lavora…
E poi, accanto alle ombre scure della vita, richiami di stampo culturale, dipinti, drammi, melodrammi, tragedie, poesie, Eschilo, Sofocle, Cassandra, Clitennestra e compagnia bella. Linguaggio agile, veloce, ricco di spunti sulle zone della città e sulla variegata fauna sessuale che vi si aggira, senza indulgere a scene di sesso esplicito. Ma chi è l’assassino (o gli assassini…) che uccide in una Londra in fiamme e che potrebbe mettere in pericolo la sua stessa vita?…
Per La storia del premio Tedeschi di Vincenzo Vizzini, vengono ricordati i vincitori degli anni 1989/91, precisamente: Gianni Materazzo, Danila Comastri Montanari e Anna Maria Fontebasso.
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