Il mistero delle due cugine di Anna Katharine Green, Mondadori 2021.
Un riccone morto nella sua biblioteca con un foro in testa, un segretario, un maggiordomo, due nipoti orfane adottate che non si sono accorti di nulla, la sparizione improvvisa di una cameriera la mattina successiva al delitto. Ecco gli elementi essenziali per un buon giallo. Se poi ci si aggiunge un ispettore piuttosto geniale e un giovane avvocato che narra la storia siamo a posto. Soprattutto se a scriverla è l’americana Anna Katharine Green, tra l’altro l’inventrice della “detective story”. Di sicuro un capolavoro.
Precisiamo meglio. Intanto il morto è il signor Horatio Leavenworth ucciso in una camera chiusa con una Smith Wesson. Ha lasciato il suo patrimonio alla erede nipote Mary dallo sguardo febbrile e le labbra rosse, mentre una rendita all’altra nipote Eleanore dal volto seducente e terribile. Due cugine belle, ambigue, complesse che attirano subito l’attenzione del narratore chiamato a difenderle e che nascondono qualche inconfessabile segreto…
Mentre in giro c’è un signore inglese, ovvero Henry Clavering, sul quale, secondo l’ambizioso ispettore Ebenezer Gryce (non guarda mai negli occhi i suoi interlocutori), bisogna indagare lasciando mano libera al correttissimo e gentile avvocato Everett Raymond, anche se non si fida troppo di lui (fra i due diversi scontri e “riappacificazioni”). A dare una mano abbiamo anche il signor “Q” che spedisce per lettera importanti informazioni. Nel corso dell’indagine viene a galla un matrimonio di una delle due nipoti che con il loro comportamento strano, sospettoso e ambiguo provocano in Raymond “dubbi, contraddizioni, scombussolamenti continui”.
Aggiungo la ricerca della cameriera sparita, una cassetta che non si trova, lettere su lettere che appaiono all’improvviso, verità che si accavallano l’una sull’altra, racconti nel racconto a creare un puzzle gigantesco attraverso una prosa tendente un po’ al melodramma. Trucco finale, che sarà ripreso in seguito da altri scrittori, per smascherare l’assassino.
Ah, l’amore, l’amore!…
All’interno il racconto Fugu di Francesca Santi
Saeko, una delle ormai tante mogli picchiate dal marito. Lavora come cuoca in un ristorante quando arriva un tizio che assomiglia ad un vampiro protagonista di una serie TV da lei amato. E viene fuori il “fugu”, una squisitezza culinaria che può essere letale. Chissà…Racconto breve e intenso.
Infine La storia del premio Tedeschi di Vincenzo Vizzini dove si ricordano i vincitori partendo dalla prima edizione del 1980 vinta da Loriano Macchiavelli e il suo indimenticato Sarti Antonio. Un bel ricordo.
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