La cassa refrigerata – Commedia nera n.4 di Francesco Recami, Sellerio 2020.
Francesco Recami ha tirato fuori un bel casino. Nel vero senso della parola. Una gazzarra, un guazzabuglio, una confusione come nella Commedia comica che più comica non si può. Partendo dall’ultimo attimo della nostra vita. La morte. Ovvero dalla morte, nell’anno di grazia 1992, della zitellona tirchiona Maria Carrer, che sembra avere nascosto un bel patrimonio infilato, evidentemente, da qualche parte della casa.
Un breve attimo di pausa con la folla accalcata a rendere finto omaggio alla salma nella cassa refrigerata e poi incomincia il sopracitato casino, mentre fuori scoppia il temporale tanto per restare in sintonia. Praticamente abbiamo una vera e propria caccia al tesoro da parte dei finti addolorati, con la suddivisione in scene come se si fosse tranquillamente seduti a teatro per goderci il bailamme tra i protagonisti. Che rappresentano i vari aspetti della società. C’è il prete, il colonnello, il legalista, due ragazzi Ugo e Violetta, il becchino, il falegname, l’impiegata di banca, il pensionato eccetera eccetera. E si ha una paura terribile che qualcuno, zitto zitto, quatto quatto e tomo tomo abbia trovato il tesoro e se ne voglia andare via. Urge, dunque, un Comitato e un Servizio d’ordine a frenare i possibili ladri. Con tutto un altro casino tipico di tutti i Comitati e Servizi d’ordine che pure nella realtà quotidiana si portano appresso. E allora via a scontri verbali e fisici, battute su battute, lazzi, frizzi, prese di culo a babordo, tribordo e prua. Fino a quando “Fra di noi c’è un assassino!” è il grido disperato che serpeggia nella casa, mentre fuori tuoni e fulmini come l’ultimo giorno del giudizio. E ce ne fosse uno solo che i morti ammazzati arrivano a iosa mentre sta nascendo un certo sentimento tra i piccioncini Ugo e Violetta. Ah, l’Amore che, nella letteratura poliziesca, serpeggia spesso tra rivoli di sangue. E perché non anche in questa commedia farsesca?…
Ora bisognerebbe chiamare la polizia, ma il telefono è guasto, come nel più classico dei classici. Brrrr!!!! Mentre continuano veloci e sferzanti le diatribe tra consanguinei o meno, inframmezzati da rutti, scorregge e veloci toccate di culo. Intanto, pian piano, la casa sta allagando e arrivano pure i pompieri. Una commedia che si trasforma in sgangherata tragedia con il classico colpo a sorpresa cd un finale ancor più inverosimile e incasinato.
A fine recita tutti in piedi e battere le mani. E mi immagino il nostro toscanaccio Recamone a schiantà dalle risate mentre scrive.
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