Un salmo per Falconer di Jan Morson, Mondadori 2020.
Dal prologo assistiamo già alla fine di John de Langetoft che è giunto “sull’argine del minaccioso Keer” pronto per la traversata. Ma qualcuno, forse la persona che lo accompagna, lo colpisce alle spalle facendolo sprofondare nelle acque gelide. I suoi resti scheletrici, ritrovati ben quindici anni dopo, insieme ad una croce d’argento, offriranno l’occasione per una indagine di William Falkoner che si è recato al convento di Conishead, sulle sponde del fiume Leven Water, secondo richiesta dell’amico Ruggero Bacone alla ricerca di libri rari. Lasciandosi alle spalle la morte sospetta della giovane sorella Eleanor, nel convento di Godstow alle cui indagini parteciperà l’amica Ann Segrim mandata lì da Peter Bullock, guardia della città di Oxford. Due avvenimenti che si alterneranno lungo tutto l’arco del racconto.
Intanto dall’indagine, difficile e complessa del nostro maestro reggente, viene fuori uno scritto di John de Langetoft da cui si evince che era in lotta per diventare priore e conosceva le debolezze dei suoi confratelli. In un convento luogo di segreti e di loschi traffici dove qualcuno, un ricattatore, verrà ucciso e dove diversi libri della biblioteca spariscono e vengono rubati per essere venduti. Ma da chi?…E dove qualcun altro si è addirittura impossessato di certi fondi del convento stesso. A questo si aggiungano personaggi fuori di testa, momenti di panico e di lotta mortale nelle sabbie fangose del Leven e della baia di Lancaster. Ma anche sogni premonitori che mettono a posto “tutti i pezzi dell’enigma”. Il gioco è fatto.
E Ann, la sua amica Ann Segrim, come se la caverà nel convento delle suorette “allegre” prima dell’arrivo della Badessa?. Bene, basta ricordarsi di una suora particolare, ma molto particolare…
Grande conoscenza del periodo storico, sapere e cultura intrecciati in un mondo oscuro di invidie, gelosie, intrighi e intrallazzi che dovrebbe essere, invece, solo accoglienza dei sentimenti più buoni e profondi.
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