Il lungo braccio della legge di A.E.W.Mason, Christianna Brand ed Edgar Wallace, Mondadori 2020.
Come scrive il nostro Mauro Boncompagni nella sua bella introduzione “se il giallo classico si è affermato soprattutto con degli investigatori del genere, la storia del poliziesco è anche costellata di molti poliziotti professionisti che hanno contrapposto ai colpi di genio dei Gideon Fell o dei lord Peter Wimsey di turno la pazienza dell’indagine metodica, la persistenza della routine, la tenacia di chi sa di poter arrivare al successo non con un’illuminazione improvvisa, ma attaccandosi ad ogni elemento disponibile senza mollare mai la presa.”
O vediamoli al lavoro…
Delitto a Villa Rose di A.E.W. Mason
“ La notte scorsa un agghiacciante delitto è stato commesso a Villa Rose, sulla strada che conduce al lago Bourget. La signora Camille Dauvray, una signora ben nota a Aix-les-Bains, che da parecchi anni soggiorna alla villa durante l’estate, è stata trovata morta strangolata sul pavimento del salotto, mentre la sua domestica, Helene Vauqier, giaceva a letto cloroformizzata e con le mani legate dietro la schiena.” Insieme a questa signora, appassionata di spiritismo, vive come dama di compagnia anche una bella ragazza, Celia, che scompare, facendo cadere i sospetti su se stessa. Lo scopo del delitto sembra essere quello di rubare la collezione dei gioielli dell’uccisa, ma questi verranno in seguito ritrovati al loro posto nella camera da letto. Strano…
Una bella gatta da pelare per l’ispettore Hanaud che si trova in villeggiatura proprio ad Aix chiamato ad occuparsi del caso dall’innamorato della scomparsa convinto della sua innocenza. E presentatogli dall’amico Ricardo, una specie di dandy gentiluomo che riveste una parte importante nella storia. Soprattutto come “contrasto” con l’ispettore dal quale viene spesso preso in giro in maniera ironica e sarcastica per le sue teorie errate. Un’indagine difficile (verrà fuori un altro omicidio) tra indizi fasulli, sedute spiritiche, testimonianze poco attendibili, scambi di persone e l’amore che fa scattare certi impulsi… Con una seconda parte tutta dedicata alla spiegazione precisa e dettagliata degli avvenimenti. Un libro inserito da John Dickson Carr tra i migliori romanzi mai scritti.
Cockrill perde la testa di Christianna Brand
Un vecchio caso irrisolto, l’omicidio di una “sguattera” in un bosco del classico villaggio inglese, mani legate dietro la schiena e la testa staccata “con un unico colpo di un’affilatissima falce, trovata accanto al cadavere.” Omicidio che si ripeterà quando in un fosso verrà trovato il corpo di Grace Morland con la testa staccata e sopra il cappellino nuovo di Fran, una delle nipoti di lady Hart, che aveva tanto vituperato con la frase “…neanche morta in un fosso, vorrei farmi vedere con un cappellino del genere!” Vedete un po’ il Destino…
Siamo a Pigeonsford, più precisamente nella magione di Stephen Pendock, che accoglie i suddetti, la sorella e il cognato di Fran e il maggiordomo Bunsen. Ad indagare sull’orribile delitto, simile a quello del passato, è l’ispettore Cockrill il quale capisce subito che l’assassino deve ricercarsi in quella casa, dato che alcune persone erano a conoscenza di quello che aveva detto Grace. Ma la cosa non finisce qui perché arriva anche una telefonata alla centrale proprio dalla casa di Pendrock. Chi parla è una donna che si professa addirittura l’assassina e predice la fine di Fran. Un bel guazzabuglio complicato, in seguito, da un altro morto decapitato! Anche perché Cockrill si trova davanti ad un muro di reticenze creato dagli stessi abitanti della casa che tendono a credere, o a voler credere, l’assassino venuto da fuori. Ma lui non demorde e…vedrete.
La stanza della morte di Edgar Wallace
Nella casa del signor Bonnet, più precisamente nella “camera infestata”, è morto il russo Dimitri Nicoli che lavorava in società con lui. Sembra strangolato anche se non ha segni sul corpo. I sospetti cadono sul francese Binot che alloggia in una locanda del villaggio ed è sparito. Ora Bonnet afferma di avere avuto una comunicazione con il morto il quale gli ha detto che l’assassino è proprio Binot! Ecco quello che racconta la signorina Martin all’ispettore investigativo John Gillette, interessato allo spiritismo, che desidera vedere la stanza infestata. Via, dunque, dal signor Bonnet e…il mistero è svelato.
Come al solito ottima scelta di Mauro Boncompagni che ci conduce tra delitti impossibili, doppie identità, pazzia, amore, invidia, spiritismo, brivido, sorriso, ironia, continue, inaspettate sorprese, molteplici soluzioni fra cui il classico tema della camera chiusa. Il tutto coordinato da mani esperte che hanno fatto la storia del giallo, inteso in senso generale.
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