Sherlock Holmes-Una minaccia per l’impero di Paul Schullery, Mondadori 2020
Giugno 1897. Siamo vicini al giubileo della regina quando al 221B di Baker Street arriva Samuel Clemens, ovvero Mark Twain, a chiedere l’aiuto di Sherlock Holmes. E’ tormentato dalle apparizioni di uno strano individuo affetto da strabismo all’occhio destro, con un cranio spropositato e capelli color paglia che sembrano “il risultato di un tragico esperimento di conduzione elettrica.” Ha chiesto l’aiuto, in forma privata, agli ispettori Gregson e Lestrade senza ottenere risultati. Pensa che qualcuno abbia timore del suo nuovo libro (ancora manoscritto) dove critica “lo sfortunato avventurismo di certi componenti del governo di sua Maestà in Africa” e voglia ridurlo al silenzio. Ecco che ha bisogno del suo aiuto. E Sherlock accetta anche perché, come spiega al fidato Watson, in quell’uomo ha visto “un dolore incommensurabile.”
Intanto c’è da scoprire chi sia veramente questo particolare individuo, un “ladro con la mania dell’ordine” che entra ed esce dalla casa della famiglia Clemens e anche da quella dello stesso Sherlock! Ma, soprattutto, chi è che complotta contro la Corona approfittando del citato Giubileo (ne è convinto anche il fratello Mycroft), una vera e gioiosa festa popolare. Ci vorrà tutto l’acume del Nostro, aiutato dalla piccola banda degli irregolari, dal suo incredibile fiuto, e dai suoi travestimenti (uno davvero incredibile) per risolvere il problema. Ma ci vorrà anche l’aiuto di Twain e, soprattutto, questa volta, il coraggio di Watson per una buona parte della storia al centro della scena che si snoda “dai bassifondi di Londra fino ai più alti uffici governativi”, irta di numerosi pericoli tanto che lo ritroveremo alla fine arrampicato su un albero, mentre Sherlock è completamente sparito. Perché?…
Per Sotto la lente di Sherlock abbiamo Sherlock Holmes in aiuto di Mark Twain e dell’impero britannico di Luigi Pachì che ci fa conoscere Paul Schullery, autore di numerosi libri di saggistica sulla natura e sugli sport all’aria aperta e di due romanzi. In questo ha fatto in modo che Mark Twain e Watson si incontrassero “per parlare di letteratura e del mestiere che li accomuna, e queste conversazioni rappresentano una delle parti più caratteristiche del libro.”
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