Una lettera per Sara di Maurizio De Giovanni, Rizzoli 2020.
Dopo il commissario Ricciardi vediamo un po’ che cosa ci ha preparato il nostro Maurizio. Intanto via dagli anni del fascismo. Sempre a Napoli ma nell’Aprile di oggi 2020. Primo incontro con l’ispettore Davide Pardo (ad essere sinceri è il secondo). Niente famiglia, niente figli, solo un gigantesco cane a fargli compagnia, un uomo tranquillo, che vorrebbe essere tranquillo ma il Destino gli ha inflitto “mille sgambetti”. Però alle undici in punto “prende” il caffè. Rito sacro, irrinunciabile. Nel solito bar, il bar di Beppe, dell’enorme Beppe. Tutti i santi giorni. Come quel lunedì di Aprile. Ma qui arriva proprio il Destino nella persona di Angelo Fusco gravemente ammalato e suo superiore di polizia prima della pensione. Desidera avere un aiuto non proprio ortodosso da lui, ovvero parlare con il carcerato Antonio Lombardo in fin di vita che lo ha mandato a chiamare e potrebbe aiutarlo a conoscere la verità sulla scomparsa e la morte della sorella Ada, commessa in una libreria antiquaria, avvenuta trent’anni prima. Per un vecchio libro ed una lettera all’interno che aveva rilasciato a qualcuno. Ma…
Abbiamo anche il nuovo personaggio di Sara Morozzi, ex agente segreto e una vita troppo ricca di dolori: la morte del compagno Massimiliano, suo ex superiore, per il cui amore aveva lasciato marito e figlio, morto anche lui in un incidente stradale. Ora amica di Pardo, in stretto rapporto con la nuora Viola che si rivelerà intraprendente e il nipotino Massimiliano. Cervello veloce, attivo, intuitivo, una persona appartata, quasi invisibile ma pronta ad entrare in azione. Tutti e tre si ritroveranno insieme a scoprire il mistero della morte di Ada. E non solo…
Poi ecco il Tempo, altro importante personaggio, con il passato e presente che si alternano, attraverso anche frasette in corsivo a creare certi spazi sentimentali. E ancora le domande che affiorano sul segreto che Antonio Lombardo si è portato nella tomba. Quale segreto? Che cosa ha dato a qualcuno prima di morire? Una lettera? Per chi? E le ombre che si accumulano sul marito di Sara ricordato dalla stessa in un teso incontro con il carcerato. Altre struggenti domande…
Dunque per il nostro trio un viaggio denso di pericoli attraverso i Servizi deviati, la magistratura corrotta, la mafia e tutto il casino che si porta appresso. Ma, soprattutto, ricordi e ricordi, rabbia, dolore, rimpianto, malinconia venata, talora, di un sottile umorismo a renderla più leggera. Amore, amore espresso e amore trattenuto. E’ la vita che scorre lenta e inesorabile. Con tutto il peso dei suoi drammi esistenziali.
Che cosa ci ha offerto questa volta Maurizio De Giovanni? Un giallo? Un noir? Un thriller? Solo un romanzo, un semplice grande romanzo.
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