Esperto di manipolazione mentale, linguaggio del corpo, comunicazione efficace, autostima e digiuno intermittente, e già autore di una quindicina di bizzarri manuali tra cui uno che si intitola Impara come Einstein, Roberto Morelli ci sorprende ora con Ragiona come Sherlock: strategie e tecniche per migliorare la memoria, risolvere i problemi e sviluppare un istinto brillante, in vendita su Amazon.
Dopo un capitolo dedicato al grande detective, che ci viene descritto fisicamente e psicologicamente con abbondanza (sovrabbondanza?) di particolari che vanno dal suo essere “un noto violinista “oltre che un buddista Zen, entriamo nel vivo del discorso, ovvero: “Come sviluppare i poteri di osservazione e deduzione”. Osservare persone e situazioni, notare i dettagli, concedersi sfide giornaliere, allenare il pensiero critico non basta – bisogna utilizzare il palazzo mentale, interpretare il pensiero altrui, smascherare l’inganno, pensare fuori dagli schemi.
Anche se a un certo punto sembra che Sherlock venga messo da parte e sostituito dal diagramma Fishbone, dal pensiero laterale e da quello inverso, ecco che rispunta verso la fine del volumetto un capitolo dedicato ad alcuni romanzi e racconti, che evidentemente Morelli ritiene i più importanti del Canone: Uno studio in rosso, “Il problema finale”, Il mastino dei Baskerville, “L’avventura della casa vuota”, “L’ultimo saluto”. La scelta di questi cinque titoli (sui 4 romanzi e 56 racconti) vuole tracciare una breve, brevissima storia dell’investigatore, ma è ovviamente arbitraria e opinabile. Per fortuna, nel capitolo successivo ne compaiono altre, legate all’emergenza delle “Scienze forensi”, un tema che giustamente conclude il libro.
Che dire… Holmes si conferma il grande eroe senza tempo, capace di transitare dall’ambito letterario a questo scientifico, filosofico, semiotico… e ora al regno del management e della costruzione dell’autostima. Come diceva Woody Allen: basta che funzioni. Cioè: è un’opera apprezzabile, che sicuramente aiuterà molte persone a dare il meglio di sé imitando il Nostro. Purché serva anche a far venire la voglia di leggere le storie di Holmes. Quello vero.
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