Il Giallo Mondadori n. 3186: Lestrade e il circo dei misteri di M.J. Trow
Il cadavere giace all’obitorio sopra una lastra di marmo. Il volto fracassato con un oggetto pesante, il naso schiacciato fin quasi a scomparire. I denti rotti sotto le labbra bluastre. Sul petto due tagli diagonali che si intersecano, netti e precisi, inferti forse con un coltello da macellaio. Cavità vuote come quelle di un teschio al posto degli occhi, mangiati dai corvi nella brughiera dello Yorkshire. Sholto Lestrade, sergente del Dipartimento investigativo di Scotland Yard, non è un tipo impressionabile. Quello che davvero lo colpisce è scoprire che una seconda vittima, rinvenuta in un’altra località della contea, presenta ferite simili. L’arma utilizzata, sostiene qualcuno, è una spada da cavalleria. Dettaglio interessante. Più interessante ancora, in coincidenza di entrambi i delitti si trovava nei paraggi il grandioso circo di lord George Sanger. Ed è qui, in questa cittadella itinerante popolata di elefanti e cammelli, nani e clown, tetra e luccicante al tempo stesso, che Lestrade dovrà cercare il bandolo della matassa.
All’interno, il racconto “La pista” di Andrea Raggi, vincitore del premio Gran Giallo Città di Cattolica 2019.
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Sherlock Mondadori n. 64: La signora Hudson e i segreti di Parkerton Manor di Barry S. Brown
In una giornata d’inverno una lady in lutto sottopone un caso di omicidio al detective del 221B. Il quale non è in realtà Sherlock Holmes, come qualcuno potrebbe pensare. Le convenzioni vittoriane non permetterebbero a una donna di condurre in prima persona un’agenzia di consulenza investigativa; di qui l’espediente escogitato dalla titolare, la signora Hudson, ricorrendo a Holmes in qualità di prestanome. È lei infatti, sotto mentite spoglie, l’autentica fuoriclasse nell’arte della deduzione, capace con una sola occhiata di scoprire molte cose su un perfetto sconosciuto. Ci vorrà ben altro, tuttavia, per venire a capo dell’enigma proposto da lady Parkerton, il cui marito è deceduto all’improvviso, forse per avvelenamento, durante le festività natalizie. Non solo per la torbida situazione familiare da cui il delitto scaturisce, ma anche per l’insospettabile collegamento della vicenda con il leggendario Rajah Bianco di Sarawak. Corre voce che, dalle remote giungle del Borneo, una banda di cacciatori di teste sia giunta sul suolo inglese. Ed evitare che costoro tornino in patria con qualche macabro trofeo richiederà tutto l’ingegno dell’amabile governante.
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I Classici del Giallo Mondadori n. 1427: L'urlo di Margaret Millar
«Non parlare con gli sconosciuti, anche se loro ti sorridono. Non accettare mai un passaggio da nessuno, neanche per mezzo miglio…»
Chi ha scritto questa poesia l’ha fatto per proteggere l’adorabile Annamay, una bambina di otto anni poi scomparsa nel nulla. Gli ultimi due versi, in particolare, suonano tragicamente profetici: Corri via subito. O quello potrebbe essere l’ultimo giorno della tua vita. Qualcuno deve averla portata via nel sole d’estate senza che lei mettesse in pratica i preziosi insegnamenti. E ora, quattro mesi dopo, in autunno, le sue ossa sono venute alla luce sotto un cumulo di foglie secche coperte da un groviglio di edere velenose. Non si è trattato di una disgrazia o di una fuga volontaria. La piccola Annamay, secondo gli inquirenti, è morta per mano di una persona non identificata. Eppure tutti le volevano bene e si sentono in colpa per la sua fine atroce. Tutti, tranne il suo assassino.
All’interno, il racconto “Sul Tagliamento” di Raffaele Serafini, vincitore del premio Scerbanenco@Lignano 2019.
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Gli Speciali del Giallo Mondadori n. 92: Natale di sangue, a cura di Mauro Boncompagni
AUGUSTO DE ANGELIS, Il do tragico
Una famosa cantante d’opera viene assassinata nel corso di un’esibizione radiofonica. Intanto, sei misteriose buste azzurre sono state recapitate provocando il terrore nei rispettivi destinatari. È la sera del 22 dicembre e la nebbia avvolge Milano. Toccherà al commissario De Vincenzi, capo della Mobile, trascorrere le festività in cerca di una soluzione per un rebus indecifrabile.
LEO BRUCE, Diario di un assassino
Per uccidere senza essere scoperti basta scegliere la propria vittima in modo casuale. Senza un movente, senza legami di alcun tipo. Un aspirante omicida mette in pratica questa teoria alla prima occasione in un piccolo centro balneare, in pieno inverno, sul lungomare. Per averla vinta contro un avversario così cerebrale occorre un investigatore all’altezza. Carolus Deene, docente di storia e detective dilettante, è il candidato ideale.
EDGAR WALLACE, Il caso Chopham
I corpi di due uomini vengono rinvenuti presso un’auto abbandonata oltre il ciglio della strada, nella neve. Uno era un ladro e l’altro un ricattatore; entrambi uccisi a colpi di pistola, forse al termine di una colluttazione. Ma l’avvocato Archibald Lenton, consultato in proposito il giorno di Natale, suggerisce una ricostruzione alternativa. Sempre che non esista un’ulteriore spiegazione possibile.
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Segretissimo n. 1650: Il Professionista. Ninja Mission di Stephen Gunn (Stefano Di Marino)
Chance Renard non ha scelta. Deve fermare Shaibat. La nemesi del Professionista è ancora viva e, a capo del più spietato clan ninja, conduce un pericoloso doppio gioco tra due potenti organizzazioni criminali. L’obiettivo è il collasso della Cina Popolare. Mentre attentati e catastrofi naturali provocate si susseguono inarrestabili, il Professionista deve scongiurare un disastro che potrebbe cambiare il mondo. Dal Messico a una nave black site della CIA, dai vicoli di Roma alle isole Hawaii la lotta è senza sosta. Per vincere, Chance deve chiamare in campo la più feroce assassina del Sudest asiatico: Skorpia.
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Segretissimo SAS n. 58: Assedio a Budapest di Gérard de Villiers
È la prima volta che Malko Linge mette piede in Ungheria. La sua missione, secondo la CIA, non comporta grossi rischi. Dovrà collaborare con il KGB per risolvere un problema alquanto spinoso. Il ministro degli Interni sovietico Suslov, in visita ufficiale, è stato rapito nella capitale grazie a una classica “trappola al miele”. Liberarlo è una priorità per tutti. Ma nonostante le garanzie ricevute Malko si sente tranquillo come il domatore che ficca la testa in bocca al leone. Non potrebbe essere altrimenti, dato che i suoi nuovi alleati sono quelli di cui bisogna diffidare maggiormente. Gli agenti di Mosca non sono famosi per la lealtà nel mantenere gli impegni, senza contare che sospettano gli Stati Uniti di aver organizzato il sequestro. Se la faccenda si concluderà con successo, gli saranno di certo molto riconoscenti. Cioè lo fucileranno con sei pallottole invece che con dodici, dopo averlo decorato con l’Ordine di Lenin. Indubbiamente un grande onore, a cui il Principe delle Spie farà di tutto per rinunciare.
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