Con una introduzione di Oliviero Diliberto e una prefazione di Cecilia Strada è uscito in questi giorni per l'editore Castelvecchi il romanzo di Enrico Solito che porta il titolo di All’ombra del pino. Dopo la recente uscita sul Giallo Mondadori Sherlock con l'apocrifo inedito intitolato Sherlock Holmes e l'anello del vaticano, l'autore di tanti racconti dedicati al super-segugio di Baker Street torna ai suoi lettori con un romanzo questa volta di stampo storico ambientato nel 1881, uscito in precedenza per Hobby & Work. Per l'esattezza siamo nel maggio 1881. È una notte di tempesta quella in cui il ministro Benedetto Cairoli, ex garibaldino, si ritrova con una pistola puntata alla tempia. A minacciarlo è Anna, una vecchia popolana di Trastevere, che vuole costringerlo ad ascoltare la verità su un diabolico caso criminale risalente al febbraio 1849: a Roma è la Repubblica Romana ed Ermanno, un giovane volontario toscano arrivato in città nel pieno del Carnevale, assiste a un omicidio.

Da quel momento si ritrova invischiato, tra morti e tradimenti, nel dramma di una città assediata dai lealisti francesi e di una generazione che vede svanire i propri sogni. In un clima di cupa disperazione in cui tutto scivola lentamente verso la fine della Repubblica, Ermanno lotta insieme ai suoi amici per arrivare alla verità. Ma quando la resistenza sarà sembrata vana, il potere aver schiacciato le speranze e anche un nuovo amore, un popolo si solleverà ancora contro la sopraffazione e la violenza…

Il libro, di 226 pagine, è uscito il 28 febbraio 2019 e costa 18,50 euro (ISBN 9788832825626).

L'autore

Enrico Solito (Roma, 1954)  vive a Firenze, dove esercita la professione di pediatra e neuropsichiatra infantile, e collabora attivamente con Emergency. È autore di numerosi romanzi storici e di molti scritti apocrifi con protagonista Sherlock Holmes. È stato il primo italiano a essere ammesso al più antico gruppo holmesiano (“The Baker Street Irregulars”), è membro dell’Associazione Sherlockiana Italiana “Uno Studio in Holmes” e collabora, con una rubrica fissa che prende in esame i singoli racconti del Canone, con la rivista «Sherlock Magazine».