La collana “I Classici del Giallo Mondadori” di ottobre (n. 1413) presenta un grande recupero: Orme sulla sabbia (Mystery at Lynden Sands, 1928) di J.J. Connington.

La prima apparizione italiana del romanzo risale al 1959, come numero 122 della collana "I Capolavori dei Gialli" Mondadori, con lo stesso titolo.

La trama

Il custode di una grande villa viene trovato morto a seguito di un colpo apoplettico. O almeno così parrebbe, se non fosse per la presenza sui polsi di solchi sottili e profondi che mal si conciliano con una causa naturale. Non è solo questo a destare i sospetti di sir Clinton Driffield, invitato dalla polizia a interrompere la sua vacanza per partecipare al sopralluogo. Osservatore minuzioso, avvezzo a catalogare nella memoria le cose che catturano il suo interesse, coglie numerosi dettagli fuori posto sulla scena di quello che sempre più si configura come un delitto. E presto l’indagine, nata da una consulenza quasi casuale, assume per lui i tratti di una sfida alla ragione. Di fronte a un altro omicidio, avvenuto sulla spiaggia, e a una serie di impronte che si interrompono bruscamente sulla sabbia, dovrà opporre la forza dell’oggettività alla suggestione delle apparenze. Per non arrendersi all’inspiegabile.

L’incipit

Paul Fordingbridge interruppe l’attenta lettura della pagina finanziaria del “Times” e, con uno sguardo un po’ corrucciato verso la sorella, depose il giornale sulle ginocchia. Si tolse quindi gli occhiali da lettura, sostituendoli con quelli normali e, rivolgendosi all’irrequieta figura accanto alla finestra del salottino, disse: – Ebbene, Julia, si può sapere che cos’hai? Fammi il piacere di dirmelo e poi lasciami leggere in pace il mio giornale. Nulla mi dà più sui nervi che avere accanto un’anima inquieta.

Alle parole del fratello, la donna si staccò dalla finestra, dove stava contemplando il mare.

— Non so proprio perché tu ti sia ostinato a voler venire in quest’albergo – disse stizzosamente. – È un luogo impossibile! Va bene che è stato aperto di recente e non si può pretendere che tutto funzioni come un orologio, ma c’è una tale quantità di inconvenienti! Stamattina mi sono scottata una mano con l’acqua calda, in camera mia; domando io se l’acqua del rubinetto dev’essere bollente a quel modo! E la corrispondenza arriva sempre in ritardo. Il segretario mi ha fatto le scuse, va bene, ma che me ne importa? Non so che farmene, io, delle sue scuse; voglio le mie lettere all’ora giusta!

— Hai ragione, ma c’è anche qualche lato buono – insinuò Paul dolcemente. – Il vino, per esempio, è discreto, e questa poltrona non è da buttar via.

— Non si può stare seduti in poltrona e bere vino tutto il giorno – ribatté la sorella irritata. – E quel complessino, giù nel salone, che rompe i timpani, non è una cosa atroce?

L'autore

J.J. Connington, pseudonimo di Alfred Walter Stewart (1880-1947), scrittore britannico. Chimico e accademico di fama, si cimenta con la letteratura poliziesca distinguendosi per l’approccio scientifi co alla detection e l’ingegnosità delle trame, tanto da suscitare l’ammirazione di John Dickson Carr. Tra gli investigatori protagonisti dei suoi romanzi, sir Clinton Driffi eld e il sovrintendente Ross.

Info

Orme sulla sabbia di J.J. Connington (I Classici del Giallo Mondadori n. 1413), 182 pagine, euro 5,90 – Traduzione di Tito N. Sarego