Quarantesima avventura del Principe delle Spie Malko Linge, in questa nuova ristampa di “Segretissimo SAS” (Mondadori), questo giugno in edicola: Garofani rossi (Les sorciers du Tage, 1975) del compianto Gérard de Villiers.
Per sapere TUTTO della vita editoriale italiana del personaggio, si rimanda agli Archivi di Uruk.
La trama
In Portogallo è in corso una rivoluzione. Pacifica, dicono. Ma sotto la superficie si combatte una guerra d’intelligence. Per CIA e KGB è l’ennesimo terreno di scontro su cui muovere le loro pedine. Il guaio è che Mosca, con la sua pervasiva infiltrazione in ogni ambiente della società, gode di un vantaggio quasi incolmabile sugli americani, colti di sorpresa dal colpo di Stato che ha messo fine al regime di Salazar. Ora un’informatrice dell’Agenzia, Guadalupe, è caduta nelle mani dei militari. In compenso la moglie di un ufficiale sovietico, Natalia, ha preso contatti offrendosi di passare all’Occidente. Due belle gatte da pelare per Malko Linge, inviato sul posto a occuparsene. In un paese dove tutto è virato al rosso nel dilagante tripudio anticapitalista, sarà un successo per il Principe delle Spie non aggiungere al colore dominante anche quello del suo sangue.
L’incipit
Un vecchio Boeing 707 della TAP che si preparava ad atterrare all’aeroporto di Lisbona passò ruggendo sopra l’autostrada di Porto filando verso nord. Ancora profughi dall’Angola. Ne arrivavano cinquecento al giorno, e più di duecentocinquantamila bianchi attendevano ancora a Luanda di essere evacuati. Joe Walker, con le sue macchine fotografiche a tracolla, finì di orinare e tornò con calma sulla strada polverosa che, costeggiando le bianche mura della caserma del Primo Reggimento d’artiglieria leggera, raggiungeva l’autostrada. Con i jeans rattoppati e stracciati dietro, lo stomaco sporgente che gli pesava sulla cintura, gli occhiali affumicati con lenti quadrate spesse come vetri, la faccia sanguigna e la chierica naturale in cima al suo metro e novantacinque, Joe Walker non passava inosservato. Ma niente di lui evocava il capitalismo, il che era essenziale in Portogallo, nel maggio 1975, soprattutto là dove lui si trovava.
Dopo il 25 aprile 1974 il primo “Ralis”, come lo chiamavano, era praticamente in stato d’insurrezione. Gruppi di soldati semplici avevano rimpiazzato gli ufficiali e nessuno sapeva chi comandasse. Coloro che si avventuravano all’interno della caserma non sapevano mai che cosa li aspettasse.
Joe Walker passò davanti alla vecchia moto messa a sua disposizione dall’Associated Press, controllò che fosse ben piazzata sulla forcella e prese una pellicola da una delle borse.
Preoccupato, diede un’occhiata all’orologio. Alfonso e Guadalupe avevano varcato il bianco portone già da tre quarti d’ora. Con passo indifferente, Joe si avvicinò alla folla che circondava l’entrata della caserma. Parecchie centinaia di giovani, ragazzi e ragazze, agitavano bandiere rosse con falce e martello dell’MRPP, uno dei più attivi partiti di sinistra del nuovo Portogallo. A intervalli regolari urlavano slogan antifascisti.
L'autore:
Nato a Parigi nel 1929 da una famiglia di militari con ascendenze aristocratiche, Gérard de Villiers inizia la carriera come giornalista, dopo essersi laureato in Scienze politiche. Nel 1965 scrive il primo romanzo con protagonista SAS, Sua Altezza Serenissima Malko Linge: SAS a Istanbul. Seguiranno 200 avventure di SAS, e De Villiers introdurrà nella spy story elementi di sesso e di violenza prima sconosciuti. L’autore è scomparso nel 2013.
Info:
Garofani rossi di Gérard de Villiers (Segretissimo SAS n. 40), 182 pagine, euro 5,90 – Traduzione di Bruno Just Lazzari
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