Trentasettesima avventura del Principe delle Spie Malko Linge, in questa nuova ristampa di “Segretissimo SAS” (Mondadori), questo marzo in edicola: Vespaio in Angola (Furie à Belfast, 1974) del compianto Gérard de Villiers.

Per sapere TUTTO della vita editoriale italiana del personaggio, si rimanda agli Archivi di Uruk.

La trama

Len Post è uno che tiene le orecchie aperte. Al bar del Tropico, hotel ultramoderno di Luanda, si possono captare informazioni interessanti per un uomo della CIA sotto copertura. Quello che non rientra nei suoi compiti è perdere la testa per una conturbante bellezza locale. Va a finire che una volta o l’altra ce la rimetterà, la testa. Per esempio ritrovandosi di colpo, invece che a un appuntamento galante, davanti alla canna di una pistola impugnata da uno dei killer più spietati che abbiano mai bazzicato l’Africa nera. Brutto modo di chiudere la carriera. Ai piani alti di Langley sanno bene che immischiarsi negli affari della ribollente nazione angolana, divisa tra molte fazioni, è come infilare le mani in un sacco pieno di cobra. E solo l’agente fuori quadro Malko Linge ha il sangue freddo necessario per sopravvivere alla missione. Per non parlare del tatto e della signorilità che lo contraddistinguono, doti indispensabili quando si tratta di affrontare bande di macellai a caccia di stranieri troppo curiosi. Non a caso lo chiamano il Principe delle Spie.

L’incipit

Edouarda Jardim scivolò ancheggiando fra i tavoli del bar del Tropico. Solo due sudafricani dai capelli grigi riuscirono, grazie al rigido alienamento dell’apartheid, a non puntare gli occhi sulle sue forme provocanti.

Con i suoi nerissimi capelli corti e ricci, la pelle di seta, lo sguardo ardente, il corpo sodo eternamente fasciato da abiti di almeno due taglie troppo piccoli, la giovane meticcia rappresentava l’unica consolazione per lo straniero sperduto a Luanda.

Quando si lasciò cadere di fronte a un tipo asciutto con la barba e la faccia vagamente equina, lo sguardo del rhodesiano seduto al tavolo accanto indugiò a lungo sulle sue cosce brune, che la minigonna di satin nero lasciava ampiamente scoperte.

Dopotutto, la multirazzialità aveva qualcosa di buono, pensò il rhodesiano rituffandosi nel suo whisky. Del resto, era quello che ripetevano instancabilmente i manifesti affissi dappertutto a Luanda…

Boa noite, Len – disse Edouarda. La sua voce era sensuale e morbida come il suo corpo.

— Sei in ritardo – le fece notare il barbuto. – È un’ora che ti aspetto.

Edouarda Jardim si strinse nelle spalle con noncuranza. Odiava ogni genere di costrizione. Dopo i rivolgimenti politici del 25 aprile 1974 aveva preso l’abitudine di andare, da sola o con un’amica, al bar del Tropico. Segretaria di un viceministro della Junte, la giunta che governava provvisoriamente l’Angola, guadagnava abbastanza, grazie alla recente quadruplicazione degli stipendi, per comprarsi vestiti importati dall’Europa. Al resto provvedevano i suoi amanti occasionali. Edouarda non si considerava una sgualdrina, ma non rifiutava mai un gioiello o un vestito.

L'autore:

Nato a Parigi nel 1929 da una famiglia di militari con ascendenze aristocratiche, Gérard de Villiers inizia la carriera come giornalista, dopo essersi laureato in Scienze politiche. Nel 1965 scrive il primo romanzo con protagonista SAS, Sua Altezza Serenissima Malko Linge: SAS a Istanbul. Seguiranno 200 avventure di SAS, e De Villiers introdurrà nella spy story elementi di sesso e di violenza prima sconosciuti. L’autore è scomparso nel 2013.

Info:

Vespaio in Angola di Gérard de Villiers (Segretissimo SAS n. 37), 182 pagine, euro 5,90 – Traduzione di Bruno Just Lazzari