Questa volta vi parlo di Note segrete di Michele Bovi. Il racconto, vivace e documentato, delle sconcertanti connessioni tra musica italiana, servizi segreti e malavita organizzata. Testimonianze e fotografie ci conducono nel mondo dei grandi della musica leggera, raccontandoci come ogni locale notturno del dopoguerra sia stato ritrovo di terribili banditi e assieme palestra di eroici, straordinari artisti da Renato Carosone a Fred Buscaglione, da Bruno Martino a Fred Bongusto, da Sergio Endrigo a Lucio Battisti.
Negli ultimi 80 anni la musica in Italia non è stata soltanto colonna sonora della trasformazione del costume ma spesso fondamentale veicolo di mutamenti sociali. Così l’arrivo del rock and roll, il diffondersi del beat, il successo dei cantautori hanno determinato svolte comportamentali nelle famiglie, nella scuola, nel lavoro. La musica ha interessato valori morali, commerciali, industriali in un processo che ha indotto l’affermazione di mode e tendenze costituite di colori e centimetri di capelli e gonne, ha stimolato strumenti di emancipazione e protesta politica, ha altresì alimentato la diffusione di sintomi ed effetti del disagio come alcol e stupefacenti. Tutto ciò ha innescato l’esigenza di sorvegliare i fenomeni e i loro mezzi di emanazione e sviluppo con l’attivazione mirata degli apparati di informazione e sicurezza. Così l’Intelligence ha fatto ingresso nel mondo delle canzoni, un settore in cui già convivevano realtà apparentemente estranee come l’industria delle armi e la criminalità organizzata. Note Segrete ci racconta, attraverso testimonianze e documenti esclusivi, una serie di queste sconcertanti connessioni.
Scopriamo così che uno dei più feroci padrini di Cosa Nostra fu il benevolo e sagace consigliere di artisti e discografici nel periodo d’oro della canzone italiana e numerose altre storie che raggiungono i giorni nostri di inafferrabili malavitosi prossimi al mercato della musica per interessi economici, ma nondimeno per impulso sentimentale. Ci accorgiamo che a seguire le prime mosse di pionieri nostrani del rock come Celentano, Mina, Gaber, Jannacci c’era un militare ritenuto strategico nella campagna di liberazione italiana. Apprendiamo che il leggendario Piper Club oltre ad essere il locale più alla moda d’Italia, passerella dei vip, tana dei capelloni inglesi e americani, era anche un crocevia di spie.
Così come ogni locale notturno dal dopoguerra è stato ritrovo di temibili banditi e assieme palestra di eroici, straordinari artisti: da Renato Carosone a Fred Buscaglione, da Bruno Martino a Fred Bongusto, da Sergio Endrigo a Lucio Battisti.
“Il racconto di Michele Bovi è straordinariamente vivo e originale. La sensazione è che anche i più accaniti affaristi e manipolatori siano riusciti a mostrare il loro lato migliore: la passione per la musica”. (Maurizio Costanzo)
Editore: Graphofeel Anno edizione: 2017 Pagine: 278 p. , ill. , RilegatoEAN: 9788897381716
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