I tre volti del noir di James Hadley Chase, Stefano Di Marino e Francis Iles, Mondadori 2016.
Il tutto a cura di Mauro Boncompagni, sicura garanzia di qualità. Per prima cosa leggetevi la sua bella Introduzione sulle varie sfaccettature del noir e poi passate al resto.
Colpo a freddo di James Hadley Chase
Chad Winters della Pacific Bank ha bisogno urgente di sghei. Ci sono quattro creditori assatanati alle calcagna. La possibilità di mettere le cose a posto gli viene data dal suo capo nominandolo responsabile del conto di Vestal Shelley, a cui è andato l’immenso patrimonio del padre. Se riesce ad accontentarla nelle sue impossibili pretese. Ma lui è un tipo sveglio con idee ben precise. Non solo riesce ad accontentarla ma la fa anche innamorare e i due si sposano. Un matrimonio solo di interesse per il furbetto che di mezzo c’è la bella segretaria Eve ad attirare la sua attenzione. E c’è di mezzo pure un testamento…e, insomma, sarebbe bello far fuori la moglie e vivere ricco e felice con Eve. Basta architettare un piano preciso, millimetrico, e tutto andrà per il meglio. Forse…
Per il sangue versato di Stefano Di Marino
Si parte dalla Malesia nel giugno 1975 con i profughi che scappano dalla “Fenice”, terribile nemico non identificato, per passare nella Milano degli anni novanta. Qui c’è Sergio Spada che deve vedersela con il commendator Premuta in credito di un bel malloppo. Occorre un colpo facile per rimettere le cose a posto. Per esempio rubare certi rubini ad un ebreo prima che li passi al ricettatore. Come punto d’appoggio la sua amicizia con Memè e l’innamoramento con la vietnamita Thiushan. E poi c’è pure un certo Nguyen, lo abbiamo trovato in Malesia, esperto in arti marziali che deve scoprire qualcosa sul suo tremendo passato. Il colpo durante il Carnevale milanese. Ci sarà da divertirci.
Viaggio nel buio di Francis Iles
Norman Cayley sta per commettere un omicidio. Di Rose Fenton che non vuole sposare attratto da un’altra ragazza. Ultimo appuntamento per una specie di viaggio di nozze. L’ultimo per Rose, mentre Cayley stringe le dita attorno alla pistola. Troppo facile. Un colpo secco e via. Davvero troppo facile…
Tre scelte oculate con determinate caratteristiche: il rocambolesco cambio di situazioni, sia fattuali che psicologiche del primo racconto; Il filone “esotico-avventuroso”, come sottolinea Boncompagni, tipico di Stefano nel secondo, in una Milano dove pullulano orientali di varie razze e dove il movimento la fa da padrone senza sfuggire a pause di puro sentimento; nell’ultimo racconto breve gli spasmi e i contorcimenti dell’animo del protagonista, espressi con una buona dose di ironia, prima dell’esito finale che non è certo come si aspettava.
E poi c’è l’amore, soprattutto l’amore non voluto, l’amore forzato e respinto che si trasforma in odio a scatenare gli istinti più brutali dell’uomo.
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