È appena uscito nelle sale italiane il nuovo thriller La ragazza del treno, raccontato attraverso gli occhi di tre narratrici complesse e non molto affidabili, prima fra tutte Rachel, tormentata da frequenti amnesie causate dai suoi problemi con l’alcol. La sua è una vita tutt’altro che invidiabile: ogni mattina, dopo aver riempito una borraccia di vodka, prende il treno che un tempo la portava in ufficio (in realtà è stata licenziata da più di un anno perché alcolizzata). Durante il tragitto osserva le case fuori dal finestrino: la sua vecchia casa, dove il suo ex marito vive felicemente con la nuova moglie e la loro bambina, e l’abitazione di Megan, che rappresenta tutto ciò che Rachel ha perduto. Una vita serena, un lavoro appassionante e soprattutto una perfetta storia d’amore. O almeno così la pensa Rachel, fino al giorno in cui vede Megan baciare uno sconosciuto.
La perfetta storia d’amore si spezza sotto lo sguardo impotente di Rachel e qualcosa dentro la sua già fragile psiche si rompe. Pochi giorni dopo Megan è scomparsa nel nulla e Rachel è la principale sospettata. Il problema è che a sospettare di lei non è solo la polizia: Rachel stessa non è in grado di ricordare cosa abbia fatto dopo essersi ubriacata e teme il peggio. La vicenda si snoda fra continui salti nel passato e improvvisi balzi nel presente, fino allo spiazzante finale.
È la storia di tre donne indimenticabili e del difficile e spesso violento rapporto con l’universo maschile che domina la società in cui esse vivono e nella quale è davvero un’ardua impresa comprendere chi sia l’oppresso e chi l’oppressore. Il film, diretto da Tate Taylor, si basa sull’omonimo romanzo di Paula Hawkins, pubblicato nel 2015 e diventato immediatamente un successo internazionale di dimensioni sorprendenti. Già nel marzo 2014 la DreamWorks acquistò i diritti del romanzo e annunciò l’inizio dei lavori di produzione. A interpretare il ruolo delle tre protagoniste le attrici Emily Blunt (Rachel), Haley Bennett (Megan) e Rebecca Ferguson (Anna, la nuova compagna dell’ex marito di Rachel). Il film si mantiene piuttosto fedele al romanzo, se non per il fatto che il primo è ambientato a New York e il secondo a Londra. Come sempre accade, le critiche nei confronti del film non sono unanimi. Da un lato ci sono le lodi e dall’altro le accuse. La critica più grave riguarda l’interpretazione delle protagoniste: senza dubbio ruoli tanto complessi sono difficilmente interpretabili. D’altro canto però vi sono anche molti critici che hanno descritto l’interpretazione di Emily Blunt come capace di tenerti incollato allo schermo dall’inizio alla fine del film. In mezzo a opinioni così discordanti, non può che toccare ai singoli spettatori fare la loro scelta.
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