I delitti della laguna di Letizia Triches, Newton Compton 2016.
Venezia 1990. Quadri veri, quadri falsi, musica, malattie mentali, odio, amore e morte. Ricapitolando all’osso mi viene così. Ma nemmeno, che poi c’è la città della laguna a pretendere, giustamente, la sua parte.
Il romanzo è complesso e, dunque, difficile farne una recensione che non diventi una palla per il lettore (mi è capitato più volte, sia di leggerla che di scriverla). Vado un po’ a braccio. Personaggi principali: Otis Moore, “un magnetico bluesman afroamericano, soprannominato “il Moro di Cannaregio”” che suona negli Indigo Blues e lavora pure per una casa d’aste di Filippo Severato; Bianca, voce solista del gruppo; Stelio Luni, suo marito più vecchio, che produce falsi d’autore; Alvise Volpato psichiatra, proprietario di un bel palazzo sul Canal Grande; la sorella Matilde, esclusa dall’eredità; Loris Favero, marito della suddetta…
Basta, la faccenda diventa uggiosa. Due morti ammazzati, il primo proprio il nostro Otis, attrattiva delle belle donne, incaprettato e mascherato (un delitto di mafia?). Il secondo lo scoprirete. Ad indagare la vedova Chantal Chiusano di Ischia, coadiuvata dal restauratore fiorentino Giuliano Neri che ha pure un discreto fiuto per queste cose. Una specie di “casalinga robusta” dai fianchi generosi, occhi azzurri e limpidi, lo sguardo gentile.
Due morti ammazzati, dicevo, un commissario donna, un restauratore-detective, una discreta serie di personaggi sbalzati a tutto tondo con le loro complesse individualità. Storia ai limiti del credibile (ci può stare), immersa negli intrighi degli odi familiari, delle pazzie, dei ricoverati malati di mente, tra truffe, ricatti, sesso, musica e pittura, falsi d’autore a creare un’atmosfera allucinata e straniante riportata, ogni tanto, al concreto da piccoli tocchi di realtà (vedi le bellezze e gli intrichi di Venezia, o lo sguardo posato sui gabbiani che volteggiano…), insieme al passato che riemerge funesto come nel più classico dei classici.
Occhio ad una fotografia particolare e al colore!
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