E’ in libreria un nuovo romanzo giallo dal titolo Fiori per un vagabondo (2016) di Gianni Simoni che ormai moltissimi lettori hanno imparato ad apprezzare per i suoi romanzi divisi in due serie, la prima e la più numerosa riguarda i casi di cui si occupano il commissario Miceli e l’ex giudice Petri.
Entrambi vivono a Brescia e li unisce una lunga amicizia. L’altra serie è dedicata al commissario Andrea Lucchesi e il suo campo d’azione è la città di Milano.
Questa volta il commissario Miceli già si preparava per andare in pensione, quando tutto viene “bloccato” e gli viene chiesto di restare ancora in servizio in quanto il nuovo commissario titolare, (che abbiamo conosciuto nel precedente volume) , la simpatica Grazia Bruni è a casa in maternità.
Miceli deve subito occuparsi di una sparatoria avvenuta in periferia di Brescia, colpi di pistola sono stati esplosi nelle vicinanze di un bar, a terra è rimasto un uomo colpito da due proiettili di cui uno, mortale, che gli ha devastato il volto. I pochi testimoni non hanno visto nulla, solo una motoretta che si allontanava a tutta velocità ma non sono sicuri che il guidatore o il passeggero fossero gli assassini.
Dall’esame del cadavere ci si rende conto che l’uomo era un barbone e si pensa che potrebbe essere stato ucciso per caso oppure perché si era inimicato qualcuno; dall’esame delle impronte digitali non si scopre nulla, ma altre cose non tornano in quanto un esame attento del corpo fa emergere delle stranezze come il fatto che pur con indosso delle scarpe rovinate l’uomo ha i piedi e le unghie curate, mentre la mani appaiono un poco sporche, poi l’uomo ucciso indossa una camicia di ottima fattura, forse confezionata su misura con sopra un ricamo (che era stato tolto) ma in base ai punti di cucito con il microscopio traspare la sigla “a.g.”
Ovviamente della vicenda il commissario Miceli investe anche l’amico Petri e seppure i dati in loro possesso siano veramente scarsi arriveranno a trovare il bandolo della matassa, aiutati anche da un mazzo di fiori che una mano misteriosa ha lasciato sul luogo del delitto Riusciranno a dare un nome alla persona morta e troveranno il suo assassino.
Ancora una volta Gianni Simoni sorprende il lettore con un romanzo di ottima fattura, con personaggi assolutamente credibili e simpatici.
un brano:
"Non siamo più di fronte a un regolamento di conti, in cui il barbone si è trovato per caso" terminò la frase Petri, "ma a un omicidio volontario. Un omicidio premeditato. Ora la domanda è: perché hanno sparato a un barbone?"
L’autore
Gianni Simoni, ex magistrato, ha condotto quale giudice istruttore indagini in materia di criminalità organizzata, di eversione nera e di terrorismo. Con Garzanti ha pubblicato Il caffè di Sindona, in collaborazione con Giuliano Turone. Nelle edizioni TEA son pubblicati I casi di Petri e Miceli e Le indagini del commissario Lucchesi.
la “quarta”:
Una sparatoria in pieno giorno sulla porta di un bar nella periferia di Brescia. E, mentre una Vespa si allontana a tutto gas verso la tangenziale, un barbone che passava di lì per caso si accascia sul marciapiede. Sembrerebbe una faccenda di poco conto, eppure… Subito emergono alcune stranezze: se si trattava di un vagabondo, perché allora indossava una camicia cifrata e di ottima fattura e aveva le unghie dei piedi curate? E come mai è stato colpito da ben due colpi, uno di striscio alla spalla e l'altro, letale, in pieno viso? Un proiettile vagante passi, ma due… I conti non tornano per il commissario Miceli, che, in assenza del commissario titolare Grazia Bruni, è stato reintegrato a tempo pieno, con buona pace della sospirata e sempre più lontana pensione. E, come sempre, quando i conti non tornano, Miceli chiama in aiuto il suo vecchio amico, l'inossidabile ex giudice Petri. Nonostante le flebili, se non quasi inesistenti tracce – un anonimo mazzo di fiori di campo lasciato chissà da chi sul luogo del delitto -, i due investigatori riusciranno a dare corpo a un caso che rischiava di scomparire, come la sua vittima.
Gianni Simoni, Fiori per un vagabondo (2016)
TEA, collana Narrativa TEA, pagg. 236, euro 13,00
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