IoScrittore è un torneo letterario gratuito. È l’unico ad essere promosso da un grande gruppo editoriale: il gruppo editoriale Mauri Spagnol ed è l’unico ad avere il patrocinio del MIBACT, il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo.
Il romanzo più votato per l’edizione 2014 è stato scritto da Michele Catozzi ed è stato pubblicato dalla TEA con il titolo Acqua Morta (2015)
Nel volume il lettore seguirà le indagini del suo protagonista il commissario Nicola Aldani, ma possiamo dire che protagonista, eccezionale, è anche la città di Venezia, con i suoi canali, le sue nebbie, il suo fascino; descritta in modo superbo e con grande amore dal suo autore che pur essendo nato a Mestre si sente in tutto e per tutto un veneziano “doc”.
Il romanzo che si svolge sempre a Venezia ha un inizio lontano nel tempo, precisamente nel novembre del 198, quando una coppia di innamorati, due ragazzi di circa diciassette anni sono seduti su di una panchina a scambiarsi dolci parole e calde effusioni, protetti dalla nebbia che aleggia sui giardini di Sant’Elena. All’improvviso il ragazzo viene strappato dall’abbraccio con la sua amata, scaraventato in terra e colpito da calci e pugni in tutto il corpo. La ragazza assiste impotente a quella violenza inaudita e sviene poco dopo. Dopo due giorni il ragazzo muore, mentre la fidanzatina, nonostante le cure di valenti psicologi non si riprenderà più dallo shock.
Il colpevole dell’aggressione e forse dello stupro della ragazza non sarà mai individuato.
Con un “volo” temporale di trentuno anni nell’acqua morta di un canale secondario affiora il cadavere di un uomo che viene trovato da un raccoglitore di cozze abusivo.
Delle indagini viene incaricato il commissario Nicola Aldani, che in quel momento dovrebbe essere in ferie per provvedere a terminare il trasloco. Infatti sua moglie e i suoi tre figli già occupano un appartamento a Mestre e lui deve solo imballare i pochi oggetti rimasti.
Aldani spera di chiudere le indagini in poco tempo, perché dai primi risultati sembrerebbe che l’uomo si sia suicidato, Subito si scopre che il morto è Mirco Albrizzi, un notissimo e ricco finanziere che ha le mani in pasta in moltissime attività nella città di Venezia e d’intorni; uno che ha partecipato alla creazione della Banca Veneta, nipote del senatore Albrizzi e sposato (ma ora separato) con Vania Corò anche lei ricca e proprietaria, con l’ex marito, di varie finanziarie.
Le alte sfere della politica della finanza premono immediatamente sul capo della polizia per chiudere il caso al più presto con un finale che piace a tutti: suicidio.
Troppi elementi però fanno dubitare il commissario Aldani che Mirco Albrizzi si sia veramente suicidato, infatti da un più approfondito esame del corpo viene rilevato che l’uomo prima di morire aveva ricevuto un colpo in testa, aveva acqua nei polmoni e poi qualcuno gli aveva sparato.
Poco dopo l'amante del defunto, Helen Abduc, viene trovata nella sua casa uccisa da un colpo di pistola e il suo computer portato via.
A complicare il tutto c’è l’intervento della Guardia di Finanza che sta indagando sulla Banca Veneta, trasferimenti di enormi somme di denaro verso paradisi fiscali fatti da Mirco Albrizzi poco prima di morire, l’intervento di Zennari un famoso ex commissario che negli anni ottanta aveva indagato sulla aggressione ai due ragazzi negli anni ’80 e molto altro.
Ma nulla avviene per caso, e ben presto le due piste si confondono, le acque si intorbidano, gli indizi si inquinano, si arriverà alla soluzione con un susseguirsi di misteri svelati e colpi di scena sorprendenti.
Un romanzo che ci rivela uno scrittore esordiente che scrive con la maturità di un giallista di grande esperienza.
un brano:
«Gli avevano telefonato verso le sei di mattina. Un morto ripescato in laguna. Bel modo di cominciare una giornata di ferie. Nicola Aldani si era alzato di malavoglia…
Con la tazzina che tintinnava, salì la scala di legno che portava al sottotetto e da lì, attraverso un angusto abbaino, uscì sull’altana. Fu investito dal profumo intenso del glicine nel pieno della fioritura…
Sedette su una delle due sedie a sorseggiare il caffè, lasciando che lo sguardo spaziasse sopra i tetti di Venezia, ancora lucidi per l’umidità notturna.».
L’autore:
Nato a Venezia (a Mestre, per la precisione) nel 1960, Michele Catozzi ha vissuto a lungo in Veneto. Ha passato molti anni a Treviso, dove si è occupato di editoria e giornalismo. Dopo aver scritto diversi racconti, pubblicati in antologie e riviste, ha deciso di partecipare al torneo letterario IoScrittore con il suo primo romanzo, Il mistero dell'isola di Candia: arrivato tra i finalisti, il romanzo è stato pubblicato in ebook da GeMS. Con Acqua morta ha vinto di larga misura l'edizione 2014 del torneo.
la “quarta”:
Venezia, 1981. Una giovane coppia, appartata su una panchina dei giardini della Biennale, a Sant'Elena, viene aggredita. Il ragazzo resta ucciso, la ragazza precipita in un silenzio al limite della follia, che rende impossibile risalire al colpevole. Alla Polizia non rimane che archiviare il caso.
Venezia, oggi. Dalle acque della laguna affiora un cadavere. Si tratta di Mirco Albrizzi, immobiliarista molto conosciuto e vittima troppo illustre per passare inosservata. Se le autorità vorrebbero archiviare la faccenda come suicidio, il commissario Nicola Aldani, incaricato delle indagini, riconosce inequivocabili i segni dell'omicidio. È un caso scomodo, e a complicarlo ci si mette anche quel commissario Zennari, ormai in pensione, che pretende aiuto per chiudere una storia ormai dimenticata, risalente a quarant'anni prima, l'aggressione ai giardini della Biennale…
Ma nulla avviene per caso, e ben presto le due piste si confondono, le acque si intorbidano, gli indizi si inquinano…
Michele Catozzi, Acqua Morta (2015)
TEA, collana Narrativa TEA, pagg. 355, euro 14,00
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