Considerato un classico tra gli apocrifi sherlockiani, l’autore americano L.D. Estelman gioca a incastrare i racconti di Sherlock Holmes con il romanzo Dracula nel rispetto quasi maniacale per gli originali.
Il detective più famoso d'Inghilterra viene chiamato a risolvere il problema di una nave naufragata senza nessun membro dell'equipaggio ancora in vita e contenente quaranta casse di terra. La questione si rivela, però, più oscura del previsto, dato che l'avversario del nostro investigatore risulta essere proprio Dracula, già braccato, per altro, da un Van Helsing che, però, non ha nessuna voglia di dividere la caccia o la gloria.
Sherlock Holmes contro Dracula è un romanzo per appassionati e ha nella sua precisione filologica il suo pregio e il suo limite. Scritto in modo scorrevole e con un totale rispetto per il materiale originario, si legge che è un piacere. Rimane il fatto, però, che per ovvi motivi metanarrativi non può essere Sherlock Holmes a sconfiggere Dracula e, nonostante l'autore sia bravo a creare un finale in crescendo, questo toglie un po' pathos. Lo stesso “come andrà a finire?” non è un interrogativo che il lettore può porsi davvero, sostituito piuttosto da un “come sarà riuscito l’autore a portare a termine la sua storia nel rispetto del materiale originario?”
La stessa necessità di rimanere coerenti con la successione degli eventi proposta nel Dracula di Stoker porta ad alcune forzature. Dopo un iniziale sgomento, Holmes non ha alcuna difficoltà ad accettare l’idea che il suo nemico non sia umano e in mezza giornata è già un esperto di vampiri, in grado di dare lezioni a Van Helsing.
Gradevolissima, invece, è la caratterizzazione dei protagonisti, non solo Holmes è impeccabile, ma Watson si mostra ben più di una mera spalla o di un aiutante. Quando la moglie è in pericolo si risveglia il soldato che è in lui, rivelandosi un uomo d’azione di prim’ordine.
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