Charlie Chan e il pappagallo cinese di Earl Derr Biggers, Mondadori 2015.
Voto: quattro stellette su cinque.
Tutto parte da una collana. Una maledetta collana di perle, le famose perle di Phillimore di Sally Jordan acquistate dal “grosso pescecane di Wall Street” P.J.Madden (segretario che suscita sospetto) con l’intermediazione dell’amico gioielliere Alexander Eden. Solo che il compratore le vuole prima ricevere a New York e poi, cambiando improvvisamente idea, al suo ranch nel deserto. Qualcosa non quadra…
Il nostro Charlie Chan, detective della polizia di Honolulu, che deve consegnare la collana per la sua amicizia con Sally, arriva a pagina ventitré in veste di “un ometto grassoccio vestito alla foggia occidentale e con un’aria abbastanza insignificante”, guance pienotte, pelle d’avorio, “occhi limpidi e penetranti, con le pupille simili a neri tizzoni sotto la luce gialla del lampadario”. Data la situazione poco chiara l’idea è questa: Bob Eden, il figlio di Alexander, si presenterà direttamente al ranch mentre il nostro detective…lo ritroveremo come cuoco proprio lì con il nome di Ah Kim!
Non la faccio lunga: un pappagallo che urla all’assassinio, un morto ammazzato che ci deve essere e non c’è, lo stesso pappagallo avvelenato, un altro uomo ucciso durante un viaggio in macchina, l’arrivo di un naturalista interessato alla fauna del luogo e della polizia nelle vesti del capitano Bliss, piedi piatti e occhi bovini, che non ne indovina una.
E insomma un bel plot di eventi, di colpi di scena e personaggi (c’è pure un giornalista e una “cerca Sfondi” per il cinema) descritti con brio e leggerezza. Al centro (anche se talora defilato) il nostro Charlie Chan con la sua affabilità, la sua ironia e la sua saggezza orientale.
Per “I racconti del giallo” ecco Danuta e il colonnello” di Maria Cristina Taddeucci.
Un colonnello vedovo dei carabinieri in pensione, la figlia insegnante Marianna e una donna polacca che sbriga le faccende di casa. Ci sono pure le ortensie che vengono distrutte da certi ragazzacci rumeni. Dicono. Però l’occhio vigile del colonnello ha notato che sono state “tagliate”. Perché?. E perché solo le ortensie?. A cosa possono servire?. Un nuovo caso per il vecchio colonnello. Racconto gradevole e spiritoso.
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