Rose Red è il titolo di una serie televisiva scritta da Stephen King ed è anche il nome della villa nella quale si consuma la tragedia dei protagonisti della storia: Joyce Reardon, un’intraprendete ricercatrice nel campo del paranormale, riesce a organizzare una spedizione all’interno dell’antica e gigantesca residenza di John ed Ellen Rimbauer, ormai abbandonata e destinata allo sfacelo in seguito alla scomparsa e in alcuni casi alla morte di molti dei suoi abitanti, costruttori e visitatori. Ciò che Joyce vuole è risvegliare e documentare il misterioso potere della villa, sfruttando le capacità fuori dal comune del suo team di sensitivi. Nessuno di loro ovviamente immagina contro quale terribile forza si stiano mettendo.
Una simile storia non sorprenderà forse coloro che conoscono l’opera di King, ma la realtà che si nasconde dietro alla fiction corre il rischio di apparire molto meno credibile delle disavventure di Joyce e dei suoi compagni.
Sarah Pardee Winchester nacque nel 1839 a New Haven, in Connecticut. Nel 1862 sposò William Wirt Winchester, destinato ad ereditare dal padre la ditta Winchester Repeating Arms Company. Quattro anni dopo la coppia ebbe una figlia, la quale tuttavia visse soltanto per poche settimane e la sua morte lasciò Sarah in preda alla depressione. Come se questo primo decesso non fosse stato abbastanza, nel 1881 William morì di tubercolosi, appena un anno dopo la morte del padre. A causa di questo susseguirsi di tragedie famigliari Sarah iniziò a convincersi di essere caduta vittima di una qualche maledizione, motivo per cui decise di chiedere aiuto ad alcuni spiritisti.
Probabilmente fu proprio uno di essi a spiegare a Sarah che sulla sua famiglia gravava la maledizione degli spiriti di tutte le persone uccise dalla carabina Winchester, arma storicamente usata dai coloni americani nella loro espansione verso la parte occidentale del continente, tanto da essere generalmente conosciuta come il “fucile che ha fatto il West”. Inutile precisare che si trattava di un prodotto della Winchester Repeating Arms Company.
Come liberarsi della maledizione? Secondo quanto il medium avrebbe detto a Sarah, l’unica soluzione era trasferirsi ad ovest e là costruire una nuova casa per gli spiriti. Sempre secondo la leggenda, Sarah avrebbe anche appreso che, il giorno in cui i lavori per la futura abitazione fossero terminati, lei sarebbe morta.
Fu così che nel 1884 Sarah si trasferì in California, nel luogo che oggi è la città di San José, dove acquistò una fattoria in costruzione: la futura “casa per gli spiriti”. I soldi non erano certo un problema: alla ricchissima eredità lasciatale dal marito si aggiungeva infatti il 50% della Winchester Repeating Arms Company, patrimonio che la vedova utilizzò per finanziare il suo impressionante progetto. I lavori sulla fattoria appena acquistata… non ebbero mai fine: continuarono per ventiquattro ore al giorno, per 365 giorni all’anno per i successivi trentotto anni.
A causa della mancanza di un progetto complessivo, la casa divenne una sorta di grande labirinto, tanto che i membri del personale avevano bisogno di una mappa per aggirarsi al suo interno. A ciò si aggiunge la presenza di porte che si aprono su muri, scale che non conducono da nessuna parte, false finestre… e il ricorrere del numero tredici, che tanto affascinava la padrona di casa: tredici bagni, tredici lampadari, finestre composte da tredici lastre di vetro, candelabri con tredici bracci e così via. In effetti sarebbe stato impossibile che un tale edificio non venisse “riciclato” per una storia dell’orrore.
Esiste anche una teoria popolare sul perché la villa presenti una struttura così complessa: quale trucco migliore di un enorme casa-labirinto per confondere gli spiriti delle vittime della carabina Winchester?
Interessante è un episodio avvenuto nel 1906: durante il terremoto di San Francisco Sarah rimase intrappolata nella propria camera da letto per qualche ora. Appena fu liberata, si preoccupò di ordinare ai muratori di interrompere i lavori sulla parte anteriore della villa, poiché gli spiriti si sarebbero adirati con lei a causa dell’eccessiva attenzione dedicata alla facciata dell’edificio. Così, mentre le altre parti della villa continuavano a subire ampliamenti e modifiche, la zona anteriore venne chiusa e molti dei danni inferti dal terremoto non vennero neppure riparati.
Oltre all’inconsueta villa, Sarah possedette inoltre una casa galleggiante nella baia di San Francisco, a Burlingame, in California. La casa era conosciuta come “l’Arca di Sarah”: si diceva infatti che la vedova temesse la venuta di un secondo Diluvio Universale.
Sarah morì nel 1922, i lavori alla villa vennero infine interrotti e l’Arca andò distrutta durante un incendio pochi anni dopo. Il testamento di Sarah, diviso (ovviamente) in tredici sezioni e firmato tredici volte, lasciava il contenuto della villa alla nipote, la quale mise l’impressionante edificio in vendita, evento che segnò l’inizio di una nuova “vita” per quella che sarebbe presto divenuta una famosa attrazione turistica, la Winchester Mystery House. Chissà cosa ne avranno pensato gli spiriti?
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