L'anno nuovo, che si apre oggi, porta in edicola (da qui a qualche giorno, in base alle varie zone d'Italia) il quinto numero della collana Sherlock Mondadori. L'inedito scelto da Luigi Pachì per questa collana si intitola queasta volta Sherlock Holmes al Raffles Hotel di John Hall.

Il grande investigatore di Baker Street sta morendo. Di noia. Ritiratosi nel Sussex, la sua mente geniale sprecata a smascherare ladri di polli, è quasi l’ombra di se stesso. La carenza di delitti fa brutti scherzi, lo sa bene il premuroso dottor Watson, che grazie a un incontro fortuito ha già pronta la cura per rimettere in sesto l’amico: una lunga vacanza sarebbe l’ideale per scuoterlo dalla sua tetraggine. Ma come convincerlo a partire? Magari prospettandogli un mistero inesistente che richieda la sua illuminata consulenza dall’altra parte del mondo, per esempio a Singapore. Il guaio poi, o la fortuna, è che ad attenderli al celebre Raffles Hotel, nel remoto Sudest asiatico, troveranno in effetti un caso di omicidio. Una donna avvelenata con l’arsenico, il marito come principale sospettato, una rosa di altri candidati al ruolo di assassino, e su tutto la cappa mortifera del caldo tropicale... Un vero paradiso, per Sherlock Holmes!

Dall'appendice del quinto numero (Sherlock Holmes indaga a Singapore

di Luigi Pachì):

Gli appassionati di Sherlock Holmes lo sanno bene: il loro detective preferito senza un caso da risolvere si abbandona a se stesso. Tanto più in questo romanzo di John Hall, “Sherlock Holmes al Raffles Hotel”, nel quale il segugio di Baker Street si è ritirato del Sussex è sta molto male. Un telegramma annuncia al suo fedele compagno, il dottor Watson, le pessime condizioni fisiche dell’amico di tante avventure. Il buon dottore lo raggiunge e, con l’aiuto di Arshak Sarkies, uno dei quattro fratelli titolari del Raffles Hotel, escogita un modo per distoglierlo da quella condizione passiva e d’abbandono, accompagnandolo in un viaggio a Singapore.

John Hall si muove bene nel delineare la psicologia di Watson e Holmes in questo frangente e non scorda di sottolineare le preoccupazioni del buon dottore nell’aver mentito – per il bene del suo amico di sempre – supportando Arshak Sarkies nell’avanzare un mistero inesistente da risolvere presso il suo Hotel in Oriente.

Hall, nella sua carriera di autore, ha scritto diversi apocrifi holmesiani (“The Travels of Sherlock Holmes”, “Sherlock Holmes and the Telephone Murder Mystery”, “Sherlock Holmes and the Boulevard Assassin” e “Sherlock Holmes and the Disgraced Inspector”), si è aggiudicato in passato un premio organizzato della rivista inglese “Sherlock Magazine” e ha dato vita al suo personaggio Freddie Darnbourogh, che ha esordito nel romanzo “Death of a Collector”. In Italia lo abbiamo conosciuto attraverso il romanzo “Commissione speciale” (Odissea Mystery, Delos Books, 2009), un intrigante mystery ambientato nel Quindicesimo secolo. La storia si svolgeva in Inghilterra nel 1449: un mercante di oggetti preziosi veniva ucciso durante le festività legate al Calendimaggio nel maniero di Lord Kyme, un ricco parvenue da poco insignito di un titolo nobiliare nell’Inghilterra dell’ultimo periodo della Guerra dei Cento Anni, poco prima del turbinio dinastico che porterà alla Guerra delle Due Rose. Nel ricreare la comunità medievale John Hall è stato particolarmente convincente in questo esordio nel nostro paese e la sua storia si è fatta leggere con passione.

Tornando a questo apocrifo, quando Holmes, Watson e Arshak Sarkies sbarcano a Singapore vengono accolti da Tigran Sarkies, fratello di Arshak, che li riceve preoccupato poiché è successo davvero qualcosa che merita l’intervento di Holmes. Il mistero da risolvere, dunque, si concretizza per davvero e salva Watson da una possibile discussione con Holmes. Si tratta di un omicidio che coinvolge Derek Masterton, ex cliente dell’albergo di Singapore che ha passato ben quattro anni al Raffles Hotel, prima di prendere un appartamento, poco dopo essersi sposato durante un viaggio a Londra. La cognata, di recente a Singapore col marito, è stata trovata avvelenata e il sovrintendente Ingham ha arrestato proprio suo marito: Charles Gerald. Pur essendo il sospettato principale, alcuni indizi lasciano anche intendere che a uccidere la povera cognata di Derek Masterton potrebbero essere ben altri colpevoli. È forse questo il punto di forza del nuovo caso che vede in azione Holmes: attraverso dialoghi ben costruiti, l’autore ci porta passo-passo a interrogare più volte il sospettato principale e tutta una serie di personaggi che ruotano attorno alla storia, come Maggie Ernshaw, Harry Ellis, il maggiordomo Fisher, oltre – naturalmente – ai coniugi Masterton. C’è anche un mistero che si aggira sul passato di Charles Masterton, legato a Cedric e Derek Masters: un mistero che John Hall intesse abilmente e svela per intero nel finale, quando i cadaveri nella storia rischiano di aumentare.

La lettura di “Sherlock Holmes al Raffles Hotel” scorre veloce, offre spunti sull’amore, sul passato, sulle fortune, sulla povertà, ci fa ricordare che Holmes non si è mai sposato e, tutto sommato, rientra a buon grado nella tipica indagine deduttiva che spesso si cerca quando si sceglie un libro di questo tipo.

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Questo quinto volume include anche un approfondimento sulla Polizia e le forze dell'ordine ai tempi di Sherlock Holmes e il racconto apocrifo di Samuele Nava Sherlock Holmes e la sfida dell'astrologo.

Un ottimo modo per iniziare al meglio e all'insegna del Grande Detective questo 2015!