Dal 1868 al 1869, diciotto anni prima dell’uscita del primo romanzo incentrato sulle avventure di Sherlock Holmes, Uno Studio in Rosso, venne pubblicato il poema narrativo The Ring and The Book di Robert Browning.
Quest’opera può in verità apparire per molti aspetti piuttosto lontana dalla mentalità e dal gusto del pubblico di oggi. Tuttavia la trama del poema ruota attorno a un macabro episodio realmente accaduto, che un lettore moderno, nonostante la distanza nel tempo, riesce ancora a percepire come realistico, se non addirittura attuale.
Il nucleo della storia si basa su un caso di omicidio avvenuto nella Roma del 1698 e sulla conseguente condanna a morte del marito della vittima.
Lo scrittore Browning venne a conoscenza di questa storia per caso, quando, nel 1860, in un mercatino delle pulci a Firenze trovò uno spesso volume, che sarebbe stato in seguito conosciuto con il nome di Old Yellow Book, a causa del colore della sua antica copertina. Si trattava di un libro molto particolare, poiché conteneva le testimonianze scritte di coloro che presero parte al processo contro il conte Guido Franceschini e i suoi complici.
Il nobile era stato accusato di aver brutalmente ucciso i genitori della sua giovane moglie Pompilia Comparini, a sua volta gravemente ferita e lasciata in fin di vita dalla banda di assassini. Il movente per un simile crimine sarebbe stato il sospetto da parte del Franceschini di una storia d’amore scaturita fra sua moglie e un giovane chierico, Giuseppe Caponsacchi.
Dopo essere stato giudicato colpevole, Franceschini giocò un’ultima carta nel tentativo di aver salva la vita, appellandosi al papa Innocenzo XII, ma anche questa mossa si rivelò vana e il conte venne infine giustiziato.
Subito Browning si rese conto di aver trovato un’inaspettata fonte di ispirazione per la composizione di un’opera letteraria, ma non si sentì in grado di intraprendere un simile impegno e perciò propose la sua idea ad altri autori a lui contemporanei, fra i quali lo stesso Alfred Tennyson. Tuttavia la sua proposta venne rifiutata da tutti gli scrittori a cui Browning si rivolse e così, otto anni dopo, lui stesso iniziò a comporre un grande poema basandosi sull’evento descritto nelle pagine dell’Old Yellow Book.
Il risultato fu un poema di dodici libri, nove dei quali sono monologhi pronunciati da diversi testimoni coinvolti nelprocesso e offrono perciò un differente resoconto degli stessi eventi. I restanti due libri, il primo e l’ultimo, sono affidati alle parole dell’autore stesso, che prima spiega come egli abbia trovato l’Old Yellow Book e riassume la trama dell’opera, poi offre una sorta di epilogo al poema.
I libri 8 e 9 tuttavia possiedono qualcosa che li differenzia dagli altri: sono incentrati sulle deposizioni dei due avvocati che si affrontarono durante il processo, uno a favore e l’altro a sfavore del conte Franceschini, e sono pieni di pedanteschi riferimenti alla giurisdizione dell’epoca e di discussioni riguardanti elementi assolutamente irrilevanti. Inserendo questa parte, apparentemente sconnessa dal resto dell’opera, Browning intendeva attaccare con l’arma dell’umorismo il confuso e improduttivo sistema legale che caratterizzava tanto l’epoca del Franceschini quanto quella dello stesso autore.
La profondità filosofica e psicologica che Browning dimostrò di possedere in The Ring and The Book fece sì che tale poema venisse considerato la migliore opera di quest’autore, tanto che alcuni lo definirono il lavoro di un genio.
Nel corso del secolo scorso The Ring and The Book ha perso la sua originaria popolarità, ma è stato recentemente rivalutato e pubblicato in nuove edizioni. Nel 2001 l’autore Derek Parker lo ha preso come fonte di ispirazione, insieme all’Old Yellow Book, per la composizione di Roman Murder Mystery: the true story of Pompilia.
Oggi sono inoltre disponibili rielaborazioni e copie tradotte dell’Old Yellow Book, il quale alla morte di Browning venne donato al Balliol College dell’Università di Oxford, insieme a un anello. Quest’ultimo, che era appartenuto allo stesso Browning, venne creduto, a torto, l’anello a cui fa riferimento The Ring and The Book.
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