Natsuo Kirino è una autrice giapponese che è ben conosciuta dai lettori italiani in quanto molti suoi romanzi sono stati pubblicati con successo dalla casa editrice Giano. Ora la Beat ripropone ai suoi lettori il romanzo Una storia crudele (2004)

Questo romanzo inizia con la scomparsa della nota scrittrice Ubukata Keiko nota con il suo pseudonimo di Koumi Narumi.

In casa il marito trova una nota della scrittrice che lo prega di inviare al suo editore il manoscritto del romanzo appena finito di scrivere. Il manoscritto ha come titolo: Una storia crudele.

L’autrice racconta quanto è accaduto quando lei aveva dieci anni. Era stata rapita di un certo Kenji e era rimasta sua prigioniera per un anno e tra loro si era instaurato un rapporto ambiguo e morboso. La ragazzina una volta liberata non aveva raccontato nulla alla polizia e neanche agli psichiatri.

Solo un detective di nome Miyasaka aveva continuato ad indagare per capire quale rapporto fosse sorto tra lei e il rapitore.

Che effetto può avere questa esperienza nella mente di una bambina e successivamente nel suo crescere e diventare donna? Nel rapporto col rapitore c’è stato odio o si è instaurato un rapporto distorto d’affetto?

Sono domande che l’autrice si pone e pone al lettore che sarà avvinto dal romanzo, dai suoi colpi di scena e dalle sue sorprese.

l’autrice:

Natsuo Kirino è nata nel 1951 a Kanazawa, un’antica città del Giappone centrale. Nel 1993 si è aggiudicata il premio Edogawa Ranpo con il romanzo Pioggia sul viso.

Autrice di Le quattro casalinghe di Tokyo (Neri Pozza 2003) Grotesque (Neri Pozza 2008) Real World (Neri Pozza 2009) L’isola dei naufraghi (Giano 2010) Una storia crudele (Giano 2011) è tra le migliori scrittrici giapponesi contemporanee.

la quarta:

Ubukata Keiko, trentacinquenne scrittrice di successo nota con lo pseudonimo di Koumi Narumi, scompare lasciando un’unica traccia dietro di sé: un manoscritto intitolato Una storia crudele. È la scioccante confessione del rapimento subito da bambina. A dieci anni, infatti, Keiko fu rapita nel quartiere a luci rosse in cui s’era maldestramente avventurata, e restò nelle mani di Kenji, il rapitore, per un anno intero stabilendo con lui un rapporto agghiacciante, ambivalente, la cui natura le è rimasta sempre oscura. Quando fu ritrovata, non rivelò niente di ciò che era accaduto, né alla polizia né agli psichiatri che avrebbero voluto aiutarla. Soltanto Miyasaka, un misterioso detective con un braccio solo, non si stancò d’indagare, forse innamorato della verità o forse di Keiko, oppure curioso di venire a capo di una vicenda dai dettagli morbosi. Opera in cui ne va della sottile linea che separa i fantasmi della scrittura da quelli della realtà, Una storia crudele è uno dei maggiori successi di Natsuo Kirino, «l’unica vera voce innovativa della letteratura giapponese degli ultimi venti anni» (Daisuke Hashimoto).

Natsuo Kirino, Una storia crudele  (2004)

Traduzione Gianluca Coci

Beat, collana Biblioteca Editori Associati di Tascabili 145, pagg. 228, euro 9,00