Gradito ritorno, questo novembre in edicola, di un romanzo apparso in Italia solamente nel 1992 (Il Giallo Mondadori n. 2280). Stiamo parlando di uno dei maestri del genere presentato da I Classici del Giallo Mondadori n. 1359: Terrore al villaggio (New Graves at Great Norne, 1947) di Henry Wade
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Dalla quarta di copertina:
A Great Norne non succede mai niente. È un piccolo villaggio inglese dove si conoscono tutti: ci si incontra al pub, si va a messa, poco altro. Qui la gente nasce, vive cent’anni, finché le arterie non diventano dure come le ossa, e solo allora muore. Con qualche eccezione, certo. Il vicario della parrocchia è morto per un banale incidente dovuto a una caduta, complice magari qualche bicchierino di troppo, a quanto pare. E il colonnello in pensione? Anche questa una tragica fatalità? No, lui si è sparato un colpo di pistola. Suicidio, o almeno così sembra. Ma all’ispettore Myrtle di Scotland Yard converrà non fidarsi delle apparenze. E capire in fretta cosa non quadra nei luttuosi eventi che turbano la quiete del luogo, e qual è il legame invisibile che unisce le varie vittime. Altrimenti, di omicidio in omicidio, la gente fi nirà presto per rimpiangere quell’epoca felice in cui, a Great Norne, non succedeva mai niente.
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Henry Wade, pseudonimo di Henry Lancelot Aubrey-Fletcher (1887-1969), appartiene a pieno titolo all’età d’oro del giallo inglese. Dopo gli studi a Eton e Oxford e il servizio militare prestato nei due conflitti mondiali, ha ricoperto incarichi istituzionali in quanto membro di un’antica famiglia aristocratica. Maestro del police procedural e sperimentatore della inverted detective story, dove il colpevole è noto fin dall’inizio, è stato tra i fondatori del Detection Club. Il suo personaggio ricorrente è l’ispettore Poole.
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Terrore al villaggio di Henry Wade (I Classici del Giallo Mondadori n. 3113), euro 4,90
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