- Ho altre istruzioni da impartirle. Vorrei che lei andasse a Merripit House col calesse. Poi, però, lo rimandi a casa, e faccia sapere ai suoi amici che ha intenzione di tornare a Baskerville Hall a piedi. - A piedi per la brughiera?!
- Sì.
- Ma è proprio ciò che mi ha così spesso intimato di non fare!
- Questa volta può farlo in tutta sicurezza. Se non potessi confidare totalmente sul suo sangue freddo e sul suo coraggio non glielo suggerirei, ma è essenziale che agisca in questo modo.
- Allora lo farò.
- E giacché le sta a cuore la vita, non se ne vada per la brughiera in altre direzioni, ma si tenga sempre sul sentiero che porta da Merripitt House a Grimpen Road, e che la condurrà dritto fino a casa.
- Eseguirò scrupolosamente le sue istruzioni.
- Molto bene. Gradirei partire non appena possibile dopo la colazione, in modo da raggiungere Londra nel pomeriggio.
Fui molto stupito da questo programma, per quanto ricordassi che la notte prima Holmes aveva detto a Stapleton che la sua visita si sarebbe conclusa l’indomani. Non mi era passato per la mente, tuttavia, che lui intendesse portarmi con sé, né riuscivo a comprendere come potevamo assentarci entrambi in un momento che lui stesso definiva critico. Non c’era nulla da fare, comunque, se non obbedirgli senza discutere; così salutammo il nostro dispiaciuto amico, e un paio d’ore più tardi eravamo alla stazione di Coombe Tracey e avevamo rimandato indietro il calesse.
Un ragazzino ci stava aspettando sul marciapiede.
- Ordini, signore?
- Prenderai questo treno diretto in città, Cartwright. Appena arrivi, manda subito un telegramma a Sir Henry Baskerville, a mio nome, per informarlo che se trova il taccuino che ho dimenticato a casa sua deve rimandarmelo per posta raccomandata a Baker Street.
- Sissignore.
- E chiedi all’ufficio ferroviario se c’è un messaggio per me.
Il ragazzo tornò con un telegramma, che Holmes mi passò. Diceva così: Ricevuto telegramma. Arrivo diciassette et quaranta con mandato di arresto in bianco. LESTRADE.
- E’ la risposta al mio di questa mattina – mi spiegò Holmes. – Considero Lestrade il migliore fra gli investigatori della polizia, e potremmo aver bisogno della sua assistenza. Adesso, Watson, penso che non vi sia modo migliore di impiegare il nostro tempo che andando a trovare la sua conoscente, Mrs Laura Lyons.
Il suo piano di battaglia stava cominciando ad apparirmi chiaro. Holmes si sarebbe servito del Baronetto al fine di convincere gli Stapleton che noi eravamo effettivamente partiti, mentre invece saremmo ritornati nel momenti in cui ci sarebbe stato bisogno di noi. Quel telegramma da Londra, se Sir Henry l’avesse menzionato agli Stapleton, avrebbe rimosso dalle loro menti ogni sospetto residuo. Mi sembrava già di vedere le nostre reti che si stringevano implacabili attorno a quel luccio dalla mascella scarna.
Mrs Laura Lyons era nel suo ufficio, e Sherlock Holmes intavolò la conversazione senza preamboli e con tale franchezza che la signora ne fu considerevolmente stupita.
- Sto indagando sulle circostanze relative al decesso del compianto Sir Charles Baskerville – esordì. Il mio amico qui presente, il Dottor Watson, mi ha informato di quanto lei gli ha comunicato, e anche di ciò che ha omesso riguardo alla faccenda.
- Cos’ho omesso? – domandò con tono di sfida.
- Lei ha confessato che pregò Sir Charles di trovarsi al cancello alle dieci. Noi sappiamo che quelli furono il luogo e l’ora della sua morte. Lei ha omesso di dirci qual è la connessione tra questi due fatti.
- Non c’è alcuna connessione.
- In tal caso deve trattarsi di una straordinaria coincidenza. Ma credo che riusciremo a stabilire una connessione, a ben vedere. Desidero essere del tutto sincero con lei, Mrs Lyons. Noi riteniamo che questo sia un caso di omicidio, e che le prove possano riguardare non solo il suo amico Mister Stapleton, ma anche sua moglie.
La signora balzò in piedi.
- Sua moglie! – esclamò.
- Non è più un segreto. La persona che si è fatta passare per sua sorella è, in realtà, sua moglie.
Mrs Lyons si era rimessa a sedere. Le sue mani stringevano convulsamente i braccioli della poltrona, e notai che le unghie rosate erano diventate bianche sotto la pressione di quella energica stretta.
- Sua moglie! – ripetè. – Sua moglie! Lui non era un uomo sposato.
Sherlock Holmes si strinse nelle spalle.
- Me lo provi! Me lo provi! E se ci riesce… - Il lampo selvaggio dei suoi occhi fu più eloquente di qaulsiasi parola.
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