Apparso in Italia per la prima volta per la Garzanti nel 1949, riapparso nella storica “Serie Gialla” (n. 84) ed approdato alla Mondadori nel 1973, torna questo mese in edicola un grande classico di Ellery Queen: L’assassino è tra noi (The Murderer Is a Fox, 1945), numero 1352 de I Classici del Giallo Mondadori, sempre con la traduzione di Luisa Benassi.
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Dalla quarta di copertina:
Davy ama tantissimo sua moglie Linda. E sa che la ucciderà. Questo è il suo destino, inesorabilmente tracciato dodici anni prima dal padre che sta scontando una condanna a vita per uxoricidio. Un giorno, lo sente, ne ripercorrerà le orme insanguinate. Quando un uomo è nato per essere un assassino, è solo questione di tempo. Ma ora ai fantasmi del passato si uniscono nuovi fantasmi, per lui, reduce di guerra tornato a casa dal fronte del Pacifico. Solo una volontà disperata gli impedisce di cedere al tremore delle mani che ogni notte vorrebbero stringersi al collo di Linda addormentata. Poi arriva il momento fatale, le mani corrono alla gola della vittima designata come se appartenessero a un’altra persona, e il destino sta per compiersi... O forse no, forse niente è davvero già scritto. Ed Ellery Queen è l’unico che potrà far pendere l’ago della bilancia da una parte o dall’altra, perché nella mente combattuta di Davy abbia la meglio l’amore o la morte.
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Ecco l’incipit:
— Che ore sono, Talbot? — chiese Emily Fox al marito, come se non glielo avesse chiesto un momento prima.
— Suvvia, Emily! — sospirò Talbot Fox. — L’Atlantic Stater arriverà soltanto tra dieci minuti.
Nella speciale vettura da turismo che il comitato per i festeggiamenti aveva messo a loro disposizione, Linda sedeva immobile tra i genitori adottivi. Un sorriso coraggioso, simile al sorriso che illuminava il dagherrotipo della bisnonna di Talbot Fox, appeso in salotto sopra il pianoforte a mezzacoda, le animava un po’ il volto esangue. Ma nel suo intimo Linda si sentiva debole, come se stesse per sottoporsi a un’operazione chirurgica.
E forse, in un certo senso, era così.
In quel momento il sole, battendo sui muri della tozza e venerabile stazioncina di Wrightsville, rischiarava tutto il piccolo mondo di Linda. Mamma Emily intenta a tormentare con le dita nervose la guarnizione di orchidee che aveva appuntato sulla spalla, papà Talbot che lottava di continuo contro la tentazione di guardare l’orologio, la presidentessa del comitato straordinario, Patrizia Bradford, la signorina Dolores Aikin, direttrice della biblioteca Carnegie e studiosa di genealogia, Emmeline Du Pré immersa nella piena attività di una delle sue giornate campali e altre persone ugualmente familiari erano tutti riuniti in attesa di Davy!
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Ellery Queen è lo pseudonimo dei cugini statunitensi Frederic Dannay (1905-1982) e Manfred B. Lee (1905-1971), che insieme hanno dato vita a una delle firme più prestigiose nella storia del giallo. Il personaggio da loro creato ha raggiunto una vastissima fama come autore di romanzi e racconti, e ha promosso il recupero di opere del passato e la scoperta di nuovi talenti curando antologie e riviste come l’“Ellery Queen’s Mystery Magazine”, per decenni il più importante periodico di narrativa poliziesca al mondo. È stato tra i fondatori dell’organizzazione Mystery Writers of America e ha vinto più volte il premio Edgar.
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L’assassino è tra noi di Ellery Queen (I Classici del Giallo Mondadori n. 1352), 196 pagine, euro 4,90 - Traduzione di Luisa Benassi
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