Gialli d’estate di AA.VV., Einaudi 2014.
Vado all’impronta, così come viene. Partendo, per esempio, da Salute e libertà di Fred Vargas, l’ultimo dei racconti. Siamo con il commissario Adamsberg e il tenente Danglard, il primo guidato dall’istinto, il secondo dalla riflessione. Davanti al commissariato si è piazzato un vecchietto con i suoi carabattoli. Un biglietto ad Adamsberg in cui qualcuno afferma di avere ucciso impunemente e che lui è un perfetto cretino. Bella sfida e il vecchietto ci dovrà pure entrare in questa storia.
Inizio a dir poco stuzzicante quello di L’avventura della scatola di cartone di A.C. Doyle. Alla signorina Susan Cushing è stato spedito un pacchetto con due orecchie umane mozzate. Il solito ragionamento a ritroso e il mistero è risolto. Troppo facile per Holmes.
Se qualcuno vuole cimentarsi in una minuziosa tessitura razionale che ti faccia una capa così allora c’è pronto Il mistero di Marie Rogêt di Edgar Allan Poe con il Cavaliere Auguste Dupin a risolvere il caso della succitata ragazza scomparsa e trovata morta strozzata nella Senna. Magistrale analisi dei giornali che raccontano tutto sull’omicidio.
Improrogabile un classico della Christie con il testa d’uovo Poirot che si presenta così al signor Harrison “Sto facendo delle indagini su un delitto che non è ancora avvenuto” e il lettore è lì pronto a bocca spalancata.
Poi abbiamo Nero Wolfe, Arsène Lupin, Ellery Queen, una caterva di ragazze che spariscono, un fantasma dalle fattezze di Napoleone che gira per un paese, una ragazza morta china su un piccolo scrittoio, nella mano sinistra una rosa rossa, sullo stelo verde una goccia di sangue, un cagnolino anche ‘esso morto accanto a lei e a risolvere il problema S.F.X. Van Dusen, detto la Macchina Pensante.
Siamo d’estate, la stagione migliore per compiere delitti.
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