I nostri piani non contemplavano come proseguire l’azione, ma il Baronetto è un uomo a cui viene naturale comportarsi nel modo più diretto. E’ entrato dunque nella stanza, e a questo punto Barrymore è schizzato su dalla finestra con un gemito soffocato e si è fermato in piedi davanti a noi, livido e tremante. I suoi occhi scuri, scintillanti nella maschera esangue del volto, erano pieni d’orrore e di sgomento mentre spostava lo sguardo da Sir Henry a me. - Cosa sta facendo qui, Barrymore?
- Niente, signore. – Era così agitato che riusciva a malapena a parlare, e le ombre si alzavano e si abbassavano a causa del tremolio della sua candela. – Era la finestra, signore. Di notte faccio un giro per controllare che siano tutte ben chiuse.
- Al piano di sopra?
- Sì, signore, tutte le finestre.
- Ascolti, Barrymore – ha continuato Sir henry con tono severo – siamo ben decisi a far sì che lei ci racconti la verità, dunque si risparmierà solo dei guai se non ci farà perdere altro tempo. Su, andiamo! Nessuna bugia! Cosa stava facendo accanto alla finestra?
Il poveraccio ci guardava con aria smarrita, torcendosi le mani come chi si trovi in preda all’incertezza e allo sconforto.
- Non facevo niente di male, signore. Stavo davanti alla finestra con una candela in mano.
- E perché stava davanti alla finestra con una candela in mano?
- Non me lo chieda, Sir Henry, non me lo chieda! Le do la mia parola, signore, che non è un segreto mio, e che non posso rivelarglielo. Se non riguardasse nessun altro all’infuori di me, non cercherei di tenerglielo nascosto.
Mi è balenata un’idea improvvisa, e ho preso la candela dal davanzale su cui il maggiordomo l’aveva posata.
- Deve averla usata come un segnale – ho detto. – Vediamo se c’è qualche risposta. – L’ho tenuta come aveva fatto lui, e ho guardato fuori nel buio della notte. Riuscivo a distinguere solo vagamente la scura barriera degli alberi e la più chiara distesa della brughiera, perché la luna era nascosta dietro le nuvole. E poi ho lanciato un grido d’esultanza, perché un minuscolo guizzo di luce gialla, non più grande di una capocchia di uno spillo, aveva improvvisamente trafitto la cortina delle tenebre e scintillava nitido al centro del rettangolo nero delimitato dalla finestra.
- Ecco! – ho esclamato.
- No, no, signore; non è nulla, assolutamente nulla! – è intervenuto il maggiordomo. – Le assicuro, signore…
- Muova la luce nel riquadro della finestra, Watson! – mi ha esortato il Baronetto. – Guardi, anche l’altra si muove! Adesso, mascalzone, nega ancora che questo sia un segnale? Andiamo, Barrymore, parli! Chi è il suo complice là fuori, e quale complotto state organizzando?
Il viso dell’uomo ha assunto un’espressione di sfida aperta.
- Sono affari miei, e non suoi. Non le dirò nulla.
- Allora è licenziato: se ne vada.
- Molto bene, signore… il dovere è dovere.
- E se ne andrà senza referenze. Per Giove, avrà vergogna di se stesso! La sua famiglia è vissuta con la mia per più di cent’anni sotto questo tetto, ed ecco che la sorprendo a trafficare in qualche losca congiura contro di me.
- No, no, signore: no, non contro di lei! – Era la voce di una donna. Mrs Barrymore, ancor più pallida e inorridita di suo marito, apparve in piedi presso la porta. La sua figura massiccia, avvolta in camicia da notte e scialle, avrebbe potuto essere comica, non fosse stato per l’intensità delle emozioni dipinte sul suo volto.
- Dobbiamo andarcene, Eliza. E’ finita. Puoi preparare i nostri bagagli – ha sospirato il maggiordomo.
- Oh, John, John, sono stata io a portarti a questo. E’ colpa mia, Sir Henry, solo mia! Lui non ha fatto nulla tranne che per amor mio, e perché gliel’ho chiesto io.
- Parli, allora! Che significa?
- Il mio disgraziato fratello sta morendo di fame nella brughiera. Non possiamo permettere che perisca proprio davanti ai nostri cancelli. La luce è un segnale per avvertirlo che i suoi viveri sono pronti, e la sua luce in risposta ci indica il luogo dove dobbiamo portarglieli.
- Dunque suo fratello è…
- Il forzato evaso, signore… Selden, l’assassino.
- E’ la verità, signore – ha confermato Barrymore. – Ho detto che non era un mio segreto e che non l’avrei rivelato. Ma ora ha saputo; e vedrà che se c’era un complotto, non era contro di lei.
Questa, dunque, era la spiegazione delle furtive spedizioni notturne e della luce alla finestra.
Sir Henry e io abbiamo fissato la donna, esterrefatti. Era possibile che nelle vene di quella persona flemmatica e rispettabile scorresse lo stesso sangue di uno dei più famigerati criminali del Paese?
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