Il significato di tutto questo mi sfuggiva, ma ero pieno di vergogna per essere stato testimone di una scena così privata all’insaputa del mio amico. Sono dunque sceso di corsa dalla collina, ai cui piedi ho incontrato il Baronetto. Il suo viso avvampava di collera e le sue sopracciglia erano aggrottate come quelle di un uomo che non sa più dove sbattere la testa. - Ehilà, Watson, da dove spunta? – mi ha apostrofato. – Non sarà che mi è venuto dietro, malgrado tutto?
Gli ho spiegato ogni cosa: come avessi ritenuto impossibile restare a casa, come lo avessi seguito, e come avessi assistito a tutto quello che era successo. Mi ha quasi fulminato con lo sguardo, ma la mia franchezza ha disarmato la sua ira, cosicché alla fine è scoppiato in una risata piuttosto amara.
- Verrebbe da pensare che il bel mezzo di una landa sia un posto abbastanza sicuro per farsi i fatti propri – ha detto. – Ma, diamine, sembra che tutti gli abitanti del circondario si siano dati appuntamento per assistere al mio corteggiamento… e che corteggiamento patetico! Lei dove aveva prenotato la sua poltrona?
- Stavo su quella collina…
- In loggione, eh? Invece il fratello di Beryl si era assicurato un posto di prima fila. Lo ha visto avventarsi su di noi?
- Sì.
- Dottore, le ha mai sfiorato la mente il pensiero che il fratello di Beryl potrebbe essere pazzo?
- Non poso dire di aver mai avuto questa impressione.
- Nemmeno io. L’ho sempre considerato sanissimo di mente fino a oggi, ma le assicuro che o lui o io abbiamo bisogno della camicia di forza. Cos’ho io, comunque, che non va? Lei vive con me da alcune settimane, Watson. Me lo dica chiaro e tondo, adesso! C’è qualcosa che mi impedirebbe di essere un buon marito per la donna che amo?
- Direi proprio di no.
- Stapleton non può certo aver da ridire sulla mia posizione sociale, dunque il motivo per cui ce l’ha con me dev’essere un fatto personale. E cos’ha contro di me? Per quel che ne so io, non ho mai fatto del male a un uomo o donna in tutta la mia vita. Eppure non permetterà che io le sfiori neanche la punta delle dita.
- Ha detto così?
- Questo, e di peggio. Le assicuro, Watson, che conosco Miss Stapleton solo da poche settimane, ma dal primo incontro ho sentito che era la donna giusta per me, e lei lo stesso… Beryl era felice quando era con me, e su questo posso giurarci. C’è una luce nei suoi occhi, più eloquente delle sue parole. Ma lui non ci ha mai permesso di stare insieme, ed è stato solo oggi che ho intravisto per la prima volta l’occasione di scambiare due parole con lei da soli. Beryl è stata contenta di incontrarmi, ma non era d’amore che voleva parlare, e se avesse potuto impedire anche a me di affrontare l’argomento l’avrebbe fatto. Continuava a tornare sul discorso che questo è un luogo di pericolo, e che non sarebbe mai stata felice finché non me ne fossi andato. Ho replicato che dal primo momento in cui l’ho vista mi è passato ogni desiderio di partire, e che se veramente voleva che me ne andassi, avrei accettato a patto che lei venisse con me. Con queste parole le avevo praticamente proposto di sposarmi, ma prima che lei potesse rispondermi è arrivato di corsa questo suo fratello, come una furia, con una faccia da pazzo. Era livido per la rabbia, e quei suoi occhi scialbi scintillavano di furore. Cosa stavo facendo, lì, con la signorina? Come osavo offrirle attenzioni che le erano sgradite? Pensavo forse che per il semplice fatto di essere un Baronetto potevo fare i miei comodi? Se non fosse stato suo fratello, avrei saputo come rispondergli per le rime. Visto invece come stavano le cose, ho replicato che i miei sentimenti nei confronti di sua sorella erano tali da non doversene vergognare, e speravo che mi avrebbe concesso l’onore di farla diventare mia moglie. Ma nemmeno questo ha migliorato la situazione, così anch’io ho perso le staffe e gli ho risposto con più veemenza di quanto forse avrei dovuto, considerando che lei era presente. In conclusione, lui se ne è andato con la sorella, come ha visto lei stesso, ed eccomi qua, l’uomo più allibito di tutta la contea. Mi dica lei cosa significa tutto questo, Watson, e le sarò debitore di una somma più considerevole di quanto potrei mai ripagarla.
Ho provato a imbastire un paio di spiegazioni, ma in realtà ero io stesso completamente sbalordito. Il titolo del nostro amico, il patrimonio, l’età, il carattere e l’aspetto fisico giocano tutti a suo favore, e contro di lui non trovo nulla, a meno che non si tratti dell’oscuro destino che perseguita la sua famiglia. E’ stupefacente che le sue avances debbano essere respinte in modo così brusco, senza alcun rispetto per i desideri della signorina, e che quest’ultima debba accettare la situazione senza protestare.
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